L’inchiesta sul caso Sangiuliano: pressioni, umiliazioni e controllo totale nella bufera che coinvolge Maria Rosaria Boccia

Emergono dettagli inquietanti dall’indagine su Maria Rosaria Boccia: l’imprenditrice è accusata di stalking e interferenze illecite nella vita del ministro Sangiuliano, che sarebbe stato sottoposto a pressioni costanti, umiliazioni e sorveglianza ossessiva.

L’inchiesta sul caso Sangiuliano: pressioni, umiliazioni e controllo totale nella bufera che coinvolge Maria Rosaria Boccia

È un’inchiesta dai risvolti personali, ministeriali e giudiziari quella che vede coinvolta Maria Rosaria Boccia, influencer e imprenditrice, oggi indagata per stalking, falso ideologico e interferenze nella vita privata. Al centro dell’indagine condotta dalla Procura di Napoli ci sono ben 33 episodi che delineano un quadro fatto di vessazioni quotidiane, controllo ossessivo e min@cce implicite ai danni di tre persone: Gennaro Sangiuliano, sua moglie Federica Corsini e il capo di gabinetto Francesco Gilioli.

Tra gli episodi contestati dai magistrati spicca l’umiliazione inflitta all’ex ministro, costretto – secondo quanto riportato nelle carte dell’accusa – a “defecare con la porta aperta” durante una trasferta a Sanremo, affinché la Boccia potesse sorvegliarne ogni movimento.

Un gesto emblematico di quello che i magistrati definiscono come “controllo assoluto e costante”, esteso anche alla sfera lavorativa. La donna si sarebbe infatti interessata ai colloqui istituzionali del ministro, interferendo con l’attività del ministero stesso e presentandosi come “consulente per i Grandi Eventi” senza alcun incarico ufficiale.A tutto ciò si aggiunge la misteriosa scomparsa della “chiave d’oro della città di Pompei” (del valore di circa 14.823 euro) che sarebbe dovuta essere consegnata al ministro, e che ora rappresenta uno dei punti oscuri dell’indagine. La donna avrebbe anche inviato fotografie da eventi culturali come la Mostra del Cinema, sapendo che Sangiuliano e la moglie erano presenti, al solo scopo – ipotizzano i PM – di generare ansia per un possibile confronto pubblico. 

Secondo la Procura, Maria Rosaria Boccia era anche in grado di connettersi da remoto al cellulare del ministro e di videochiamarlo per osservare in tempo reale l’ambiente domestico. Non mancano elementi inquietanti come la registrazione di una conversazione tra Sangiuliano e la moglie, in cui l’ex ministro confessava il tradimento mentre la telefonata con l’influencer rimaneva aperta, su sua richiesta. Un episodio definito come “interferenza illecita” nella sfera privata.Nel dossier compare anche una lesione lunga 9,5 centimetri a seguito di una lite, oltre a un generale stato di “grave ansia e paura” che avrebbe portato il ministro a un “dimagrimento vistoso” e a “pensieri suicidi”.

Un degrado psicologico che sarebbe stato il frutto di una pressione costante e logorante. Tra i messaggi considerati intimid@tori c’è anche una frase dal tono quasi mafioso: «La vita è come un ristorante, nessuno se ne va senza pagare». A rendere ancora più sinistro il quadro, un post social della Boccia, pubblicato lo scorso 13 settembre: una foto davanti al Santuario di Greccio, luogo simbolico per la coppia Sangiuliano-Corsini, accompagnata da una frase criptica che sembra suonare come una minaccia: «Fai attenzione a come pensi e a come parli perché può trasformarsi nella profezia della tua vita».

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