Francesco Chiesa Soprani, primo manager di Elisabetta Gregoraci nonché ex fidanzato e amante (lui sostiene di aver intrattenuto con lei una relazione più intima che sentimentale), è tornato a rivelare i presunti segreti della show-girl calabrese. E stavolta ha fatto anche qualche nome, sebbene sui più abbia taciuto, forte temendo querele. Di certo il ritratto che ne viene fuori non è molto edificante.
Stando al racconto fatto da Soprani al settimanale “Oggi” in edicola questa settimana, quando ha conosciuto Flavio Briatore, l’uomo che sposandola le ha cambiato la vita, Elisabetta Gregoraci frequentava diversi uomini contemporaneamente. Tutti loro avevano una caratteristica in comune: erano ricchissimi, per lo più imprenditori.
Soprani ha confermato anche quanto raccontato da Mino Magli, l’uomo che è stato ospite a “Live – Non è la D’Urso” e in altri programmi Mediaset, dove ha sostenuto che nei primi mesi in cui Elisabetta frequentava Briatore, vedeva anche lui. E non certo nelle vesti di amico.
L’ex manager della Gregoraci è un fiume in piena: ecco gli uomini di Elisabetta
Francesco Chiesa Soprani ha rivelato che Elisabetta le parlava di lui: gli aveva confidato che Magli le aveva pagato la plastica al seno, di cui però non era soddisfatta. Magli non era l’unico uomo del momento. Oltre a lui e a Briatore, secondo l’ex manager la donna frequentava anche un ricchissimo imprenditore del ramo dei surgelati.
Ogni volta che si vedevano, lui le faceva dei regali che valevano qualche migliaio di euro. C’era poi il suo fidanzato storico, un immobiliarista molto benestante di origini napoletane che però abitava a Roma; proprio come Elisabetta, che tuttavia passava molto tempo anche a Milano.
Nel capoluogo lombardo soggiornava da Matteo Cambi, inventore del marchio “Guru”, che all’epoca – prima del crack finanziario e dell’arresto – era milionario e abitava nella suite di un hotel a cinque stelle. Sempre secondo Soprani, Cambi era l’unico del quale probabilmente la Gregoraci era un po’ presa. “E poi c’ero io, che ero il suo agente e in certe sere il suo amante” ha concluso, serafico.