Durante un’intervista su Vanity Fair, Giulia Michelini, la famosa attrice che da il volto a Rosy Abate di Squadra Antimafia, ha dichiarato di non aver avuto una vita facile, visto che all’età di 19 anni quando ancora frequentava il liceo, è rimasta incinta e su consiglio dei suoi cari aveva preso la decisione di interropere la gravidanza ma all’ultimo momento ha cambiato idea. Infatti oggi è mamma di un ragazzo di 12 anni di nome Giulio Cosimo.
La scelta di Giulia, purtroppo ha avuto delle ripercussioni sulla sua famiglia, che all’inizio non accettarono la sua decisione, infatti lei decise di andarsene di casa e per sei mesi non parlò con i suoi genitori. Poi però le cose sono cambiate, quando la pancia è spuntata le cose sono cambiate, infatti lei decise anche di iscriversi a Giurisprudenza, visto che i suoi genitori erano entrambi dei magistarti penali, però non riuscì mai a dare un esame. Ad oggi suo figlio è la luce dei suoi occhi e i suoi genitori l’hanno aiutata moltissimo e si prendono ancora cura di lui quando lei è impegnata sul set.
All’inizio non si sapeva l’identità del padre di suo figlio, poi dopo anni l’attrice ha dichiarato che il padre di suo figlio è un velista, di nome Giorgio con il quale ha avuto una relazione per sette anni, durante i quali hanno cresciuto insieme Giulio Cosimo fino all’età di cinque anni e poi si sono lasciati.
Purtroppo la causa della loro rottura è stata il lavoro dell’attrice che la porta di continuo in giro per il mondo ma il padre del ragazzo ad oggi non è molto presente nella vita del figlio. Principalmente Giulio Cosimo cresce con sua madre, che molte volte viene scambiata per sua sorella, le ha insegnato l’amore per lo sport e insieme praticano la vela, il deltaplano e il surf. Giulia Michelini ha dichiarato che suo figlio è una persona socievole, allegra e piena di fantasia.
Per ora l’attrice è ancora single, in passato oltre ad avere avuto una relazione con il padre di suo figlio, si è legato all’attore Andrea Napoleoni, conosciuto sul set del film “Ricordati di me” di Gabriele Muccino.