La scomparsa di Ornella Vanoni, avvenuta nella tarda serata del 21 novembre 2025, ha lasciato un senso di profonda commozione nel mondo della cultura e dello spettacolo. L’artista, che aveva da poco compiuto 91 anni, è stata colta da un malore improvviso nella sua abitazione a Milano. Nonostante il rapido arrivo dei soccorritori del 118, l’arresto cardiocircolatorio non ha permesso di salvarle la vita.
Se n’è così andata una delle voci più riconoscibili e raffinate del panorama musicale italiano, una figura che ha attraversato oltre sei decenni di storia artistica con personalità, ironia e una libertà espressiva fuori dal comune. Sin dalla sua nascita, nel 1934, la milanesità è stata parte integrante della sua identità.
Cresciuta in un ambiente colto e dinamico, aveva iniziato a muovere i primi passi nel mondo dello spettacolo al Piccolo Teatro di Giorgio Strehler, dove si formò come attrice e dove, parallelamente, nacque la sua cifra musicale. È proprio da quel terreno fertile che sbocciò il suo stile inconfondibile, un intreccio di eleganza, intensità emotiva e interpretazione scenica che le sarebbe valso l’appellativo di “Signora della canzone italiana”.
Le sue prime esibizioni legate alle celebri “canzoni della mala” la imposero all’attenzione del grande pubblico, restituendo atmosfere poetiche e urbane che divennero parte della sua leggenda artistica. Il suo destino musicale si arricchì ulteriormente nel 1960 con l’incontro con Gino Paoli, un legame sentimentale e artistico che segnò una stagione irripetibile: fra tournée, collaborazioni e un’intesa profonda che, pur trasformandosi negli anni, rimase sempre un punto fermo della sua vita.
In quello stesso periodo Vanoni sposò l’impresario Lucio Ardenzi, da cui ebbe il figlio Cristiano, ma fu un’unione breve e tormentata, come lei stessa aveva raccontato con la sua consueta franchezza. Gli anni Settanta e Ottanta furono un periodo d’oro. Ornella dominò il panorama musicale con brani divenuti classici: “Una ragione di più”, “L’appuntamento”, “La voglia la pazzia l’incoscienza l’allegria”, oltre ai suoi numerosi ritorni al Festival di Sanremo.
La sua immagine forte, elegante e moderna si imponeva anche fuori dal palco, tanto che accettò di posare per Playboy in uno dei servizi più celebri dell’epoca, senza mai perdere la sua innata classe. Nel 1985 tornò a condividere il palco con Gino Paoli nella tournée “Insieme”, un trionfo che confermò la potenza del loro sodalizio. La sua carriera non si è mai fermata. Album, collaborazioni con grandi musicisti, tour internazionali e riconoscimenti prestigiosi hanno scandito i decenni successivi, fino alle apparizioni televisive degli ultimi anni, dove aveva conquistato un nuovo pubblico con la sua ironia tagliente e la capacità di parlare con autenticità, senza filtri.