Labubu mania a Milano: “Brutte ma irresistibili, code infinite per i pupazzetti elfi da Rihanna a Vinted”

Le Labubu, pupazzetti elfi collezionabili creati da Kasing Lung, scatenano il caos a Milano con code chilometriche il 25 aprile: amate da star come Rihanna e Lisa di Blackpink, costano 19 euro ma raggiungono i 700 su Vinted, tra furti, falsi e un boom globale.

Labubu mania a Milano: “Brutte ma irresistibili, code infinite per i pupazzetti elfi da Rihanna a Vinted”

Milano, 25 aprile, corso Buenos Aires: mentre centomila persone marciano verso il centro per la festa della Liberazione, un altro “corteo” si forma all’alba, ma in direzione opposta, verso piazzale Loreto. Non sono manifestanti, ma cacciatori di Labubu, i pupazzetti più desiderati del momento. Due isolati di fila, dalle 5 del mattino, per accaparrarsi il nuovo set della catena cinese Pop Mart al civico 3.

Adulti e ragazzini, tutti in preda alla febbre per questi elfi pelosi che hanno conquistato il mondo, da Rihanna a TikTok. Ma cosa sono queste Labubu e perché fanno perdere la testa a tutti? Le Labubu sono pupazzetti grandi come una mano, con muso in gomma, corpo peloso, sorrisi da squalo con denti aguzzi e orecchie da elfo. Fanno parte della tribù asiatica The Monsters, creati nel 2015 dal disegnatore di Hong Kong Kasing Lung, cresciuto in Belgio e ispirato sia dal kawaii di Hello Kitty (che festeggia 50 anni) sia dalle creature nordiche alla Mumin.

Sono tutte femmine, tranne il leader Zimomo, un maschione che costa 160 euro contro i 19 di una Labubu base. “Carine ma maldestre”, così le descrive Pop Mart, che dal 2019 ha i diritti e ne ha fatto un business miliardario. E non è solo un gioco da bambini: le Labubu sono accessori di moda, appese alle borse griffate di star come Rihanna, Dua Lipa, Emma Roberts e soprattutto Lisa di Blackpink, che a Vanity Fair ha confessato: “Spendo tutti i miei soldi per loro!”.

Il segreto del loro successo? La strategia di Pop Mart: scatole cieche, come le sorprese delle uova di Pasqua. Non scegli la tua Labubu, la scopri solo aprendo la scatola, e questo fa impazzire i collezionisti. A 19 euro l’una, sembrano un gioco da poco, ma le edizioni rare schizzano su Vinted fino a 700 euro!

A Milano, il 25 aprile, la fila per il restock ha bloccato corso Buenos Aires, con fan in attesa per ore pur di accaparrarsi un pezzo. E non è solo Italia: a Bangkok, Chicago, Londra, le scene sono le stesse. Persino il sito di Pop Mart crasha a ogni rilascio, e su Etsy spuntano micro-industrie di vestitini e accessori per Labubu, dalle borsette ai seggiolini per auto in miniatura. “Sono d’accordo, sono brutte e inutili, non un investimento”, ammette una tiktoker spagnola, sommersa dai suoi pupazzetti, “ma ci piacciono, che possiamo farci?”.

E aggiunge, con un ghigno: “Meglio questo che parlare di dazi e Trump tutto il giorno”. Difficile darle torto. Ma non è tutto rose e fiori: i collezionisti sono furiosi per i furti – le Labubu, appese alle borse, sono facili da rubare in metro – e per le versioni false, le cosiddette “Lafufu”, che dilagano sul mercato nero. Un fenomeno che ha persino un nome carino, ma che fa infuriare chi spende centinaia di euro per un originale.  Le Labubu non sono solo un giocattolo, sono un simbolo. Rappresentano emozioni – amore, felicità, speranza – e hanno conquistato un pubblico trasversale, dai teenager ai “kidult” in piena sindrome di Peter Pan. La loro esteticacute but creepy” è perfetta per i social, dove i fan condividono collezioni e outfit per le loro bamboline. Pop Mart, con i suoi blind box e una strategia di scarsità studiata, ha creato un impero: 400 milioni di dollari di entrate l’anno scorso, +726% rispetto al 2023, e un’espansione globale che non si ferma. Ma c’è chi si chiede: è solo una bolla? O queste elfe maldestre sono qui per restare? Intanto, la caccia continua, e le code non accennano a diminuire. Occhio alla borsa, però: una Labubu potrebbe sparire in un attimo. 

Continua a leggere su Fidelity News