La verità su Lapo Elkann e il trans Patrizia: parla il paparazzo Max Scarfone

Intervistato dal quotidiano “Libero”, il fotografo Max Scarfone ha raccontato cosa successe veramente quella notte del 2005 tra Lapo Elkann e la trans Patrizia. Ecco cosa ha svelato il paparazzo.

La verità su Lapo Elkann e il trans Patrizia: parla il paparazzo Max Scarfone

A distanza di oltre un decennio, continua tutt’oggi a far discutere quello che fu l’incontro tra Lapo Elkann e la trans Patrizia. Lo scandalo che scoppiò la notte dell’11 ottobre 2005, vide proprio come protagonista il rampollo della famiglia Agnelli, trasportato d’urgenza nel reparto di rianimazione dell’ospedale Mauriziano di Torino.

Motivo del ricovero fu un’overdose di stupefacenti che avrebbe potuto costargli la vita se non fosse stato per l’intervento di Patrizia, la trans che chiamò i soccorsi evitando il peggio. Da quello stesso momento, l’immagine di Lapo venne messa al setaccio, così come le sue ambigue frequentazioni che davano adito a sospetti e pettegolezzi di varia natura.

Ora, per cercare di dare un quadro il più possibile obiettivo su quanto successo allora, a raccontare la propria versione dei fatti è stato Max Scarfone, il paparazzo che si è fatto un’idea ben precisa su quelli che sono gli scandali più importanti degli ultimi anni, che guarda caso hanno riguardato figure di spicco della politica e dello spettacolo.

Intervistato da Libero, il fotografo dopo aver premesso di considerare Lapo “un ragazzo di una gentilezza e umanità straordinaria”, aggiunge altresì che “è il peggior nemico di se stesso”. Da qui le sue bravate finiscono spesso sotto i riflettori, mettendolo in cattiva luce. Non a caso subito dopo lo scandalo, chiunque era convinto che tra lui e la trans Patrizia ci fosse una relazione. In verità non ci sarebbe nulla di più sbagliato. “Io parlai con Patrizia, mi disse che Lapo andava da lei solo per parlare con qualcuno. E non è certo l’unico caso”.

Sul punto, il paparazzo tira in ballo anche il caso di Silvio Sircana, il portavoce del governo al tempo di Prodi, fotografato mentre parlava con una prostituta transessuale di Roma. Anche in quella circostanza non ci fu niente altro che uno scambio di battute, ma nell’immaginario collettivo si era diffusa la convinzione che tra i due ci fosse stato molto di più. In ragione di questi casi del tutto analoghi, il paparazzo arriva alla conclusione che spesso gli scandali altro non sono che degli strumenti di linciaggio politico, utilizzati per screditare e distruggere l’avversario.

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