La toccante dichiarazione di Britney Spears: "Mio padre ama sentire il controllo di farmi del male"

Nonostante siano ormai passati 13 anni dal suo tracollo psicologico, sembra che per Britney Spears la pace interiore sia ancora un lontano miraggio. Per la prima volta le accuse sono rivolte esplicitamente contro suo padre Jamie Spears, suo tutore per 13 anni.

La toccante dichiarazione di Britney Spears: "Mio padre ama sentire il controllo di farmi del male"

Di anni ne sono passati, da quel lontano 2008, anno del tracollo psicologico di Britney Spears. Un anno prima la cantante, a causa della sua dipendenza da alcol e droghe, era entrata spontaneamente in una rehab, ma tale decisione non l’aveva messa in salvo dalla perdita della custodia dei due figli Jayden e Preston (avuti dall’ex marito Kevin Federline). Il 2008 segnò la definitiva discesa agli inferi dell’ex pop idol: suo padre, Jamie Spears, ottenne su di lei la “conservatorship“, ovvero la tutela legale richiesta nei casi di incapacità da parte del soggetto ad autogestirsi e la cantante iniziò una dura battaglia legale nei confronti dell’ex marito per il riottenimento della custodia dei figli.

Ora, dopo 13 anni sotto la tutela paterna, Britney, ormai trentanovenne, vuole tornare libera. È ciò che ha riferito durante una commovente dichiarazione tenutasi a distanza nel corso di un dibattimento relativo alla possibilità di prolungare ancora la conservatorship, mercoledì scorso a Los Angeles. In quest’occasione Britney, che, nonostante gli alti e bassi, negli anni ha continuato la sua carriera (con lunghi tour internazionali e una partecipazione a X-Factor in veste di giudice), ha rivolto parole di fuoco all’indirizzo del suo tutore. 

Come riportato dalla diretta interessata, la tutela si sarebbe spinta ben oltre i limiti consentiti, causando più sofferenza che benessere: “Questa tutela mi sta facendo molto più male che bene. Non sono felice, non riesco a dormire. Sono così arrabbiata e piango ogni giorno”. Il potere conferito al padre della star di decidere sia dei suoi affari economici che di quelli personali avrebbe portato la tutela a gravi forme di abuso: l’entourage della donna l’avrebbe costretta a lavorare instancabilmente, partendo per lunghi tour mondiali contro la sua volontà. Inoltre la sua amministratrice (succeduta al padre nella gestione dei suoi affari personali) le vieterebbe di sposare il suo ultimo fidanzato, Sam Asghari e di cercare una gravidanza, negandole la rimozione della spirale

Durante la sua accorata dichiarazione, rilasciata al giudice della Superior Court di Los Angeles Brenda Penny, Britney ha inoltre asserito di essere stata indotta ad aussumere il litio, uno psicofarmco usato nel trattamento del disturbo bipolare per stabilizzare l’umore. Il medicinale, che non rientrava in quelli previsti dalla terapia, le avrebbe causato un senso di ubriachezza, rendendola incapace di conversare.

Nel frattempo, sono in tanti a sostenere Britney e a chiedere la sospensione della tutela paterna; oltre al movimento “FreeBritney“, nato nel 2019 in seguito alla lunga assenza della cantante dalla scena pubblica, anche il suo ex Justin Timberlake si è schierato in sua difesa. Il cantante, in una serie di tweet, ha scritto: “A nessuna donna dovrebbe essere negato di poter prendere delle decisioni in merito al proprio corpo”. Si attende ora la decisione del giudice, che non ha mancato di ringraziare Britney per la sua coraggiosa testimonianza, la prima rilasciata dall’inizio della lunga tutela legale alla quale è stata assoggettata.

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