La famiglia del cantautore Rino Gaetano contro la Lega: "Stop alla sua musica durante i comizi"

La sorella Anna e il nipote del cantautore Alessandro sono stanchi di sentire utilizzare le canzoni di Rino durante i comizi della Lega. Per la famiglia la sua musica non dovrebbe essere mischiata con la politica in quanto lui non era di nessun partito.

La famiglia del cantautore Rino Gaetano contro la Lega: "Stop alla sua musica durante i comizi"

La famiglia del cantautore Rino Gaetano, il popolare cantautore tragicamente scomparso nel 1981 a soli trent’anni, ha avanzato la richiesta di mettere fine alle sue canzoni durante i comizi politici. Anche durante il raduno della Lega in Piazza del Popolo a Roma dell’8 dicembre, pare che gli autoparlanti hanno continuato a diffondere a tutto volume la sua celebre canzone ‘Ma il cielo è sempre più blu’.

“Non voglio che la musica di Rino sia mischiata alla politica” ha infatti dichiarato Anna Gaetano ovvero la sorella del compianto cantautore in quanto non vuole assolutamente che la sua musica venga utilizzata in questo modo.  “Mi dissocio. Lui non era né di destra e né di sinistra, non aveva colori politici. Perché devono farsi forza usando lui e la sua musica?” ha infatti chiosato la donna.

Nonostante tutto il nipote dell’artista Alessandro ci tiene a preciare di non avercela per nulla con la Lega o con il Ministro Matteo Salvini anche perché nel corso degli anni è capitato più volte che le canzoni e l’immagine dello zio venissero usate da parte di diversi schieramenti. Sembra però che quello dell’8 dicembre è solo l’ultimo episodio segnalato alla famiglia.

“Noi non critichiamo nessun messaggio, ma ci sembra scorretto politicizzare la sua musica. E anche Rino non era d’accordo: è vero che alcune volte ha suonato alla Festa dell’Unità, ma lui è stato sempre e soltanto a favore del popolo e contro chi tradiva i suoi ideali” ha chiosato infatti Alessandro.

Anna e Alessandro hanno anche contattato la Sony Music, detentrice dei diritti sulle canzoni dell’artista, per informarsi su un eventuale divieto di utilizzo durante i comizi politici di un qualsiasi partito: “Ci hanno risposto che d’ora in poi controlleranno con molta attenzione, e che comunque nelle manifestazioni pubbliche si compila il borderò” ha concluso Alessandro sottolineando altresì che la la protesta della famiglia non riguarda di certo i diritti d’autore ma soprattutto una questione di principio.

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