Maria Cristina Maccà, l’attrice che in Fantozzi il ritorno si era calata nel doppio ruolo di Mariangela e Uga, rispettivamente figlia e nipote del più celebre ragioniere del cinema, non se la passa affatto bene. Come dichiarato dall’attrice 53enne per mezzo di un’intervista rilasciata a Il Corriere della Sera, la pandemia ha bloccato la sua professione e per andare avanti ha dovuto dar fondo ai propri risparmi.
“Vado avanti con i risparmi che ho accumulato negli anni, ma quanto può durare? Con i 600 euro al mese degli aiuti che passa lo Stato, non si può pensare di campare. E poi non voglio sussidi, ma solo tornare a fare l’attrice”, ha fatto presente esternando tutta la propria disperazione. Dopo aver aggiunto di andare avanti solo grazie a dei provini da remoto, al momento non ha raccolto molto.
Una volta inviato il solito self-tape, un video da lei registrato, l’immancabile frase di rito a cui aggrapparsi è “le faremo sapere”. Ma da oltre un anno non si fa vivo nessuno, anche perché se prima era difficile ottenere una parte, ora grazie al Covid non è rimasto altro che sperare in una chiamata che avrebbe del miracoloso. In ragione di queste evidenti difficoltà, lei che si è sempre sostenuta da sola, ha dovuto lasciare Roma per tornare a vivere con la madre a Vicenza.
E dopo un passato in cui ha lavorato con nomi altisonanti come Mario Monicelli, Pupi Avati, Carlo Vanzina, Neri Parenti e Paolo Villaggio, oggi quando si tratta di pensare al futuro, non è affatto ottimista. “Ho paura di finire sotto ad un ponte” ammette tenendo conto delle attuali prospettive per l’avvenire. Del resto se fino ad un anno fa non navigava nell’oro, ora la pandemia ha reso tutto molto più drammatico.
Ciononostante, guardando alla sua carriera, è convinta che se potesse tornare indietro, rifarebbe quasi tutto. Dopo aver iniziato a lavorare a 15 anni trasportando pacchi in un magazzino di abbigliamento, è sempre riuscita a sostenersi da sola, senza mai dover chiedere nulla alla madre. Ma ora le cose sono cambiate, per questo se le fosse consentito tornare indietro, probabilmente sceglierebbe di abbandonare l’Italia, perché nel nostro Paese “la meritocrazia ha lasciato il posto alla mediocrità”.