L’India riconosce il terzo sesso come l’Australia

Dopo la sentenza dell’Alta Corte australiana, anche la corte suprema dell’India ha decretato la possibilità di scegliere il terzo sesso, ne uomo ne donna. Soddisfatti i circa 3 milioni di "hijra"

L’India riconosce il terzo sesso come l’Australia

Solo qualche settimana fa aveva fatto notizia la clamorosa sentenza dell’Alta Corte australiana che aveva riconosciuto a Norrie May Welby di poter avere dei documenti con il genere “neutro”. Norrie, nato uomo, si era operato due volte prima per diventare donna e poi per abbandonare anche questo sesso non riconoscendosi neanche nel genere femminile e dopo una lunga battaglia legale a 52 anni ha ottenuto la possibilità di potersi fregiare del terzo sesso sui propri documenti. Sulla scia di questa storica sentenza, anche la Corte Suprema indiana ha sentenziato la possibilità per una persona di dichiarare sui propri documenti il sesso “neutro”, ovvero senza sesso.

Il tutto è nato questa volta da un ricorso collettivo presentato un paio di anni fa, che è stato accolto dai giudici indiani con una sentenza che, riprendendo i dettami della costituzione, sancisce la libertà per ogni individuo di poter scegliere a quale genere appartenere senza per questo essere discriminato nella società. I transessuali potranno quindi anche accedere alle scuole, alla pubblica amministrazione, al servizio sanitario nazionale e potranno avere dei bagni separati e per questo il governo dovrà attrezzarsi anche con campagne di sensibilizzazione.

Ovviamente soddisfatti i circa 3 milioni di transgender indiani (meglio conosciuti con il loro nome indi “hijra”), che con questa sentenza vedono un barlume di speranza nel loro futuro, atteso che oggi a causa delle pesanti discriminazioni, anche in ambito domestico, non possono accedere ai principali posti di lavoro e sono costretti a mendicare o a prostituirsi per guadagnarsi da vivere. Nonostante vivano ai margini della società, a volte vengono invitati a feste e matrimoni perché considerati “porta fortuna”.

L’India con questa decisione entra nell’elenco dei pochi paesi al mondo che hanno riconosciuto il terzo sesso, insieme al Nepal, Bangladesh e Pakistan oltre all’Australia dopo il caso Norrie. La sentenza risulta ancora più sorprendente se si pensa che in India l’omosessualità è ancora un reato perseguibile penalmente, per un vecchio articolo del Codice Penale che vieta il “sesso contro natura” che negli anni era da prima stato abrogato ma nel 2009 la Corte Suprema aveva ripristinato, nonostante le proteste della comunità Lgbt (lesbiche, gay, bisessuali e transessuali).

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