Le sorelle Kardashian, Kim e Khloe sono volate in Armenia in occasione della commemorazione del centenario del genocidio armeno. L’Armenia è anche la terra di origine delle due sorelle, e questo è anche un altro motivo per cui le Kardashian si sono recate in questa terra martoriata. Prima del loro arrivo una delegazione ha incontrato il primo ministro Hovik Abrahamyan e per l’incontro Kim ha indossato un tubino color sabbia che le fasciava le curve prorompenti. La sorella di Kim è apparsa molto sexy con l’abito con lo spacco, a cui non ha voluto rinunciare.
Insieme alle sorelle Kardascian c’era anche il marito di Kim, Kanye West e la figlia North. Ecco le parole di Kim: “Armenia, siamo qui!!!” ha cinguettato “Siamo molto grati di essere qui e iniziare questo viaggio. Grazie a tutti coloro che ci hanno accolto. Non vedo l’ora di esplorare il nostro Paese e assaggiare il nostro delizioso cibo”.
La radio pubblica armena ha annunciato: “Il Primo Ministro ha sottolineato l’importanza della famiglia Kardashian e il suo contributo a livello internazionale. I Kardashian hanno confermato che continueranno a battersi attivamente per il riconoscimento e la condanna del genocidio armeno”.
Le sorelle Kardashian hanno dimostrato in questa occasione che il loro impegno nell’onorare le loro origini è reale, e che lontane dal mondo dello showbiz riescono a dare tanto e a far vedere che per loro contano altri valori oltre alla smania di apparire. Apprezzate e sostenute in questo loro gesto le sorelle Kardashian hanno dunque reso omaggio alla loro terra con i dovuti onori, e sono state accolte con molta stima e venerazione.
Vivaci e sempre in forma, le due donne sono riuscite a sfondare in un mondo che prima guardavano da lontano ma in cui adesso vivono e intendono rimanere. Lo scopo delle Kardashian è quello di attirare l’attenzione del mondo sul genocidio degli armeni, e sembra proprio che grazie alla loro presenza ci stiano riuscendo. Il 24 aprile di quest’anno cade il centesimo anniversario del massacro: la storia racconta che tra il 1915 e il 1917 almeno un milione di persone furono trucidate dai turchi. Lo sterminio avvenuto all’epoca è stato riconosciuto dall’Italia nel 2000, ma la Turchia ancora si rifiuta ancora di ammettere la tragedia che è accaduta.