Kasia Smutniak: "Dopo la morte di Taricone imparai a stare da sola"

L'attrice parla di come la morte di Pietro Taricone - padre di sua figlia - abbia cambiato il modo di affrontare la vita, imparando così anche a saper stare da sola.

Kasia Smutniak: "Dopo la morte di Taricone imparai a stare da sola"

L’attrice Kasia Smutniak si è messa a nudo nel corso di una bella e toccante intervista rilasciata al quotidiano nazionale “Corriere della Sera”, durante la quale ha rivelato particolari di sé inediti, ma non dopo aver parlato ancora una volta del suo rapporto con il compianto Pietro Taricone – padre di sua figlia Sophie – che ricordiamo è morto tragicamente nel febbraio del 2010 durante un lancio con il paracadute. 

La morte di Pietro Taricone è stato un dramma che ha dovuto presto superare, soprattutto per amore della loro bambina Sophie, che all’epoca della tragedia aveva poco meno di quattro anni. Un lutto che Kasia ha saputo ben elaborare, non facendosi travolgere dal dolore bensì mettendo in atto tutto ciò che le era possibile per farle piacere la vita. 

Ed è proprio grazie a quest’aria di innovamento, che l’attrice – stando a quanto dichiarato al giornalista del “Corriere della Sera” – ha imparato a stare con se stessa, viaggiare da sola così come vivere delle esperienze in solitaria. Ecco perché Kasia si definisce una persona sociopatica, a causa del desiderio quotidiano di riservarsi degli spazi per sé e per i suoi pensieri. 

Dopo aver parlato del dolore per l’improvvisa morte di Pietro Taricone – ex partecipante del Grande Fratello – la Smutniak preferisce parlare dei suoi figli – Sofia e Leone -, a cui sarà attaccata per tutto il resto della sua vita. Dopo la morte dell’indiscusso protagonista del reality show di Canale 5, la Smutniak si è unita nuovamente in matrimonio con il produttore cinematografico Domenico Procacci, da cui ha avuto il suo secondo figlio. 

Ed è proprio dopo questa seconda gravidanza che le cose sono cambiate per lei, facendola ripensare alla sua vita, ma soprattutto al senso che questo dovrebbe avere per ciascuno di noi. Tanto da farle immaginare una terza età fatta di viaggi con zaino in spalla e di tante meravigliose nuove avventure. 

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