Kasia Smutniak difende il diritto all’aborto in Polonia

Kasia Smutniak è una modella e attrice polacca che ha deciso di schierarsi al fianco delle donne polacche in difesa del diritto all'aborto. La donna ha utilizzato i social per far sentire la propria voce.

Kasia Smutniak difende il diritto all’aborto in Polonia

Kasia Smutniak è un’attrice e modella polacca la quale vive in Italia da molti anni. Negli ultimi giorni ha deciso di schierarsi a favore del diritto all’aborto in Polonia. La Corte Costituzionale polacca, infatti, ha definito illegale l’interruzione della gravidanza anche in caso di malformazioni gravi e morte inevitabile del nascituro.

Sono iniziate, quindi, le proteste da parte del popolo polacco per la difesa del diritto all’aborto. Kasia Smutniak ha deciso di affiancare le proteste attraverso il suo profilo Instagram. La modella ha infatti pubblicato una foto che ritrae il suo viso coperto da scritte nere. In primo piano, inoltre, appare il dito medio della donna con un fulmine rosso disegnato.

Sempre sulla mano della donna appare la scritta “to jest wojna” cioè “questa è guerra“, proprio per far intendere la sua posizione contro la decisione della Corte Costituzionale polacca. Il post è stato accompagnato da una lunga didascalia rivolta contro l’ex primo ministro polacco.

L’attrice, infatti, ha iniziato il suo discorso chiamando in causa l’ex primo ministro Jarosławie Kaczyński dichiarando che l’uomo avrebbe attraversato molte volte i confini negli ultimi anni. Ha poi aggiunto “Con tristezza e orrore, ho visto come le decisioni del suo governo hanno lentamente cambiato la mia immagine della Polonia. Ciò per cui i miei genitori hanno combattuto è stato spogliato e calpestato oggi”. Kasia Smutiniak ha concluso dicendo “Come madre, donna e cittadina di questo paese, dico BASTA!”. Il suo post è stato visualizzato da molti utenti, che si sono schierati a favore dell’attrice.

In questo momento le donne polacche hanno iniziato uno sciopero nazionale, sono stati organizzati cortei e sit-in in oltre 150 città, fra le quali Varsavia, Cracovia e Breslavia. Anche la presidente della Commissione europea Ursula Von Der Leyen si è schierata con le donne polacche, affermando che nell’Unione Europea non si può arretrare sui diritti delle donne.

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