Justin Bieber in terapia per curare la sua depressione

Dopo la confessione di qualche giorno fa, Justin Bieber ha deciso di curare la sua depressione seguendo una terapia dedicata. Non c'è nulla di ufficiale, ma le voci sono insistenti e la notizia non viene smentita.

Justin Bieber in terapia per curare la sua depressione

Justin Bieber, sposato da pochi mesi con la fantastica Hailey Baldwin, ha deciso di curare la sua depressione seguendo una terapia. L’indiscrezione, che non è stata confermata ma neanche smentita, è stata diffusa dal settimanale People.

Risale a pochi giorni fa la confessione del cantante in cui  diceva che gli anni tra il 2013 ed il 2018 sono stati gli anni più bui della sua vita, vissuti tra la tossicodipendenza e la depressione: “Sono stato davvero depresso durante il Purpose tour” – ha dichiarato l’artista – “le droghe mettevano uno schermo tra me e quello che stavo facendo“, aggiungendo che, in quel periodo, ha avuto anche paura di morire.

Un’ammissione liberatoria

Era poco più che adolescente quando ha iniziato la sua carriera e la scalata verso il successo. Prima di diventare il Justin Bieber che conosciamo oggi, era un ragazzo molto educato e comprensivo nei confronti di chi lo circondava. Il successo, i soldi e l’amore per i beni materiali lo hanno portato ad essere quello che in realtà non è.

Anche l’ambiente che lo circondava ha influito sull’evolversi, in negativo, della sua personalità. Poteva fare quello che voleva, nessuno che gli dicesse no ad ogni sua scelta, tutto gli sembrava facile e tutto era possibile: il mondo era ai suoi piedi. Dopo il matrimonio, il passo successivo sarà quello di diventare papà e forse, proprio per questo, ha deciso di curarsi.

Fonti vicine all’artista ribadiscono che è molto stanco ed affaticato, evidenziando che i problemi con la depressione non hanno nulla a che fare con il matrimonio o con la vita sentimentale anzi, tutt’altro, forse proprio le vicessitudini sentimentali hanno contribuito a questa scelta.

L’enorme popolarità e, soprattutto, l’età forse prematura, sono stati l’humus che ha dato vita a quello che si può definire un cammino tortuoso. Un grosso in bocca al lupo va fatto, anche perchè gli ultimi anni della sua vita sono stati talmente intensi che hanno svuotato del tutto l’artista canadese e, proprio per questo, ha bisogno di una ricarica.

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