Il 4 marzo dello scorso anno, un ictus devastante si portava via Luke Perry, attore sex symbol degli anni Novanta, protagonista assoluto del teen drama Beverly Hills 90210. Lui, diventato un vero e proprio divo al pari di James Dean a cui assomigliava, con l’interpretazione del tenebroso Dylan McKay aveva fatto girare la testa a milioni di ragazzine, le stesse che per nulla al mondo avrebbero rinunciato ad un suo poster da appendere in camera.
Oggi, a distanza di quasi un anno dalla sua scomparsa che ha lasciato un grande vuoto sia nel mondo del cinema che tra i numerosissimi fan, a tornare a ricordarlo è stato Jason Priestley, l’attore di origini canadesi che nella serie di Aaron Spelling si calava nella parte del celebre e affascinante Brandon Walsh.
Nel corso di una intervista radiofonica, il 50enne idolo di Beverly Hills 90210 ha avuto modo di ritornare a parlare di quella prematura scomparsa che si è abbattuta come un fulmine a ciel sereno. Lui stesso tutt’oggi fatica ad accettare quanto accaduto, aggiungendo che la tragedia lo ha profondamente segnato e lo tormenta quotidianamente.
Lui che gli era amico sia sul set che nella vita di tutti giorni, continua proprio per questo a non darsi pace. “È qualcosa che mi accompagna sempre. Ci penso ogni giorno della mia vita. Più il tempo passa, più è facile gestire il pensiero, ma è ancora un punto debole piuttosto doloroso”. Anche perché a suo modo di vedere, Luke Perry sarebbe scomparso lasciando la sensazione che la sua vita non fosse compiuta.
Forse sarebbe stato proprio questo a rendere tutto ancor più drammatico e doloroso, ovvero la consapevolezza di trovarsi di fronte ad un uomo strappato alla vita a metà del suo cammino. L’attore di Private Eyes ha poi concluso affermando che il caso di Luke Perry deve essere considerato come una sorta di promemoria, che deve farci capire che una tragedia di questo genere può succedere a chiunque in qualsiasi momento.