Un colpo di scena degno di un thriller ha sconvolto il Vaticano: un sacerdote, pizzicato dalle forze dell’ordine, è stato colto in flagrante mentre cercava di manipolare i cardinali in vista del Conclave, indicando chi non eleggere come prossimo Papa.
Il religioso, un enigmatico prete del Québec, è stato ribattezzato il “burattinaio del Conclave” per la sua audace missione: spingere i porporati verso il cardinale ultraconservatore Robert Sarah, fiero oppositore delle riforme di Papa Francesco. Ecco la storia di un intrigo che sta incendiando le cronache mondiali. Padre Étienne, come è stato identificato il sacerdote, si aggirava con fare sospetto nei pressi dell’ingresso del Petriano, il varco riservato ai cardinali durante le riunioni pre-Conclave.
armato di un ombrello nero e di un’eloquenza tagliente, il prete cercava di persuadere i porporati a evitare un candidato in linea con il pontificato di Bergoglio, un temuto “Francesco II”. Il suo obiettivo? Elevare Robert Sarah, il cardinale guineano che incarna il sogno di una Chiesa ancorata alla tradizione, con la sua strenua difesa della messa in latino, del celibato sacerdotale e della centralità dell’Eucaristia.
Le sue mosse, però, non sono sfuggite agli occhi vigili delle forze dell’ordine vaticane. Dopo giorni di comportamenti sospetti, Padre Étienne è stato fermato e identificato. Davanti agli agenti, non ha negato le sue intenzioni, sfogando invece la sua frustrazione: “Come semplice prete, sono escluso dalle decisioni che contano. La Chiesa sta ignorando le sue radici, e io non accetterò un altro Papa come Francesco. Sarah è la nostra speranza”.
Parole che rivelano non solo un’ossessione personale, ma anche il fermento di una frangia tradizionalista pronta a tutto pur di influenzare il futuro del Vaticano. Il cardinale Robert Sarah, al centro della crociata di Padre Étienne, è una figura di spicco nel blocco conservatore, insieme a personalità come Raymond Leo Burke e Gerhard Ludwig Müller. Conosciuto per il suo approccio discreto ma fermo, Sarah si è opposto alle aperture di Bergoglio, come la limitazione della liturgia tradizionale, senza mai alzare i toni come il più combattivo Burke.
Tuttavia, le prime indiscrezioni sul Conclave suggeriscono che i conservatori, pur influenti, non abbiano i numeri per imporre un loro candidato. La campagna di Padre Étienne, dunque, appare tanto ardita quanto disperata. La notizia ha fatto il giro del pianeta, alimentando dibattiti e meme sui social, dove l’hashtag #BurattinaioDelConclave spopola.
C’è chi vede in Padre Étienne un eroe ribelle, chi un fanatico fuori controllo. Intanto, il Vaticano tace, ma si vocifera che il prete canadese potrebbe essere richiamato dalla sua diocesi per affrontare gravi conseguenze. La sua vicenda, però, solleva interrogativi più grandi: quanto sono profonde le divisioni nella Chiesa? E fino a che punto si spingeranno le fazioni per controllare il prossimo papato? In un Conclave già carico di aspettative, il caso di Padre Étienne è un fulmine a ciel sereno, un mix di fede, ambizione e intrighi degno di una serie TV. Mentre i cardinali si preparano a scegliere il successore di Pietro, un prete con un ombrello nero ha ricordato al mondo che, in Vaticano, anche le ombre possono raccontare storie di potere.