Gli sfoghi scritti in un momento di rabbia, depressione e auto-commisserazione dovrebbero rimanere chiusi per sempre in cassetto, lontani da occhi indiscreti: quanti di noi rileggendo frasi scritte anni fa hanno provato un senso di vergogna o di ridicolo.
Per le star il discorso cambia e spesso confessioni intime divengono di pubblico dominio. Le pagine originali di una lettera scritta a mano da Madonna, negli anni ’90, verranno messe all’asta il 19 luglio da Darlene Lutz, ex consulente d’arte della cantante: il contenuto avrebbe potuto distruggere un’amicizia forte e sincera. Madonna per adesso non ha smentito l’autenticità della lettera, ne commentato l’accaduto.
Madonna la scrisse circa 25 anni e la inviò all’attore John Enos, era un momento complesso della sua vita: “È così frustrante leggere che Whitney Houston abbia la carriera musicale che io vorrei avere e che Sharon Stone abbia la carriera cinematografica che non potrò mai avere. Non perché io voglia essere queste donne, perché piuttosto preferirei morire, ma sono così terribilmente mediocri, e sono sempre poste come un esempio di virtù e di parametro di misura per umiliarmi. Sono molto intelligente, sono molto orgogliosa. Sento di non avere una carriera, una famiglia, niente di permanente o di tangibile. Lo sguardo sulla mia vita al momento è davvero molto nero.”
Sharon Stone ha espresso il suo pensiero sul profilo Instagram, pubblicando una foto in cui sono abbracciate sul red carpet di Cannes, dicendole che per prima cosa trova assurdo che qualcuno possa pubblicare delle lettere private – sottolineando di rispondere pubblicamente per tale motivo – affermando che anche lei in alcuni momenti privati ha desiderato essere una rockstar, e si è sentita mediocre. Ha concluso dicendole che è sua amica, che le vuole bene e la adora, niente potrà metterle in competizione.
L’attrice è una donna intelligente che ha ben compreso come uno sfogo privato, scritto in un momento di depressione, non possa certamente inficiare una solida amicizia. Parole vecchie giunte dal passato, messe all’asta per incassare un bel pò di soldi.