Quelle scattate dal settimanale Oggi prima della quarantena forzata sono delle foto che fanno già discutere. Cosa ci fa Bebe Vio in compagnia dello schermidore Giorgio Avola? A questa domanda gli amanti della cronaca rosa hanno già formulato una ben precisa risposta: tra i due c’è del tenero.
E in effetti guardando le immagini che ritraggono la campionessa paralimpica di scherma, sembra proprio che tra lei e il collega ci sia complicità e intesa. Pronti a salire insieme sulla moto per raggiungere un ristorante di Tor di Quinto, Bebe e il suo presunto compagno lasciano presuppore che sia nato qualcosa di molto speciale.
Al momento non esistono conferme da parte dell’interessata, che in passato ha sempre ribadito di tenerci molto alla privacy. Tempo fa a chi le chiedeva se ci fosse qualcuno di importante nella sua vita, la 23enne di origini venete si era trincerata dietro il muro della riservatezza. Precisando di essere al corrente che per lei fosse arrivata l’età dell’amore, sul punto aveva però aggiunto che “non sono cose di cui parlare con i giornalisti”.
Se sul tema l’atleta paralimpica si dimostra molto riservata, sulla famiglia ha però espresso l’intenzione di poter un giorno adottare dei bambini. Al momento rimane però concentrata sulle prossime sfide sportive e in particolare sulle paralimpiadi di Tokyo, recentemente rinviate a seguito della grave emergenza Covid-19. A tal proposito, proprio di recente aveva confessato di non dormire la notte pensando a Tokyo. “Ho già fatto partire il conto alla rovescia” aveva aggiunto prima che tutto fosse rinviato ufficialmente di un anno.
Ciononostante non si è demoralizzata, anzi, essendo consapevole dell’importanza di una battaglia che l’intera umanità è chiamata a combattere, nella rubrica che scrive settimanalmente per il supplemento Sportweek della Gazzetta dello Sport, ha invitato a non perdersi d’animo, cogliendo per quanto possibile le opportunità positive che questo momento può offrire. Il suo pensiero si è concentrato sulla possibilità di vivere l’isolamento sociale come un modo per riscoprire quegli aspetti della vita che troppo spesso trascuriamo.