Il principino George non potrà avere un migliore amico a scuola

Una giornalista inglese, Jane Moore ha spiegato le ragioni, per le quali il principino George non potrà avere un migliore amico all'interno della prestigiosa scuola che frequenta a Londra.

Il principino George non potrà avere un migliore amico a scuola

Il principino George da pochi giorni ha iniziato la scuola a Londra, ma all’interno della struttura che frequenta non è consigliabile avere un migliore amico, infatti le insegnanti incoraggiano i propri alunni ad avere rapporti con tutti i bambini all’interno della struttura scolastica e non con uno in particolare.

La giornalista, Jane Moore, del programma “Loose Women’s” ha spiegato il motivo per il quale le insegnati della Thomas Battersea di Londra non sono d’accordo nel alimentare il rapporto tra due bambini ma bensì con l’intera classe. Infatti se un bambino organizza una festa, a meno che non siano invitati tutti i bambini della classe, è severamente vietato distribuire gli inviti all’interno della classe, in modo da evitare che nessun bambino si senta escluso dalla festa in questione. All’interno della struttura scolastica ci sono diversi segnali che invitano i bambini ad essere gentili tra loro e non li incoraggiano a farsi dei migliori amici. E’ questa la politica della scuola!

Se per alcuni questa politica della scuola può sembrare severa, la scuola invece, dal canto suo, con queste regole pensa solo all’interesse dei bambini. Infatti la loro idea è quella di far interagire ogni bambino con il gruppo, promuovendo le abilità sociali e non a chiudersi con un unico bambino, ovvero il migliore amico.

Gli alunni di questa scuola londinese, sono incoraggiati dalle insegnanti ad instaurare e a creare molte amicizie importanti con diversi coetanei anzichè con un solo bambino. Tutto questo è necessario perché si aiuta il bambino a non sviluppare un senso di possesso verso gli altri e ad evitargli future delusioni nel campo dell’amicizia.

La giornalista continua dicendo che le emozioni dei bambini sono tenute in gran considerazioni da chi lavora all’interno della struttura scolastica, infatti all’interno della scuola lavora un consulente che si occupa di monitorare le risposte emotive da parte degli alunni. Jane Moore conclude dicendo che secondo lei questa scuola è un ambiente molto gentile e cordiale per questi bambini.

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