Idris Elba sulla sua lotta contro il Coronavirus: “L’impatto mentale è stato traumatico”

Guarito dopo essere stato uno dei primi vip a contrarre il Coronavirus, Idris Elba ha confessato al settimanale britannico “Radio Times” che la malattia ha avuto un forte impatto traumatico sulla sua salute mentale.

Idris Elba sulla sua lotta contro il Coronavirus: “L’impatto mentale è stato traumatico”

A marzo, mentre il mondo intero prendeva coscienza della gravità della pandemia da Coronavirus, Idris Elba è stato uno dei primi vip a confessare di essere stato colpito dalla malattia. La star di Luther, dopo essere entrato in contatto con una persona positiva al Covid-19, aveva a sua volta scoperto di essere stato contagiato.

L’attore che due anni fa è stato eletto dalla rivista People “L’uomo più sexy del mondo”, aveva immediatamente tranquillizzato su Twitter i suoi numerosi fan con un eloquente “No panic”. Seppur asintomatico, con la moglie Sabrina Dhowre si era isolato in casa, ricordando a tutti di seguire le regole sul distanziamento sociale, non trascurando nemmeno l’abitudine di lavarsi le mani.

Ora che si è completamente ristabilito, il 47enne attore britannico ha rilasciato un’intervista al settimanale Radio Times, in cui ha reso noto quale sia stato l’impatto psicologico della malattia. Premettendo di non aver sofferto a livello fisico, ha quindi spiegato di essere stato però colpito pesantemente a livello mentale.

A turbarlo è stato il fatto che non si sapesse molto di questo virus che dopo aver imperversato in Cina, aveva raggiunto l’Europa. Il fatto che fosse sconosciuto e non concedesse alcuna possibilità di fare ipotesi sulla sua evoluzione, lo ha a lungo messo in apprensione perché non sapeva davvero cosa pensare. Ciononostante è contento di essersi messo alle spalle quel momento buio e si ritiene “fortunato ad essere vivo e grato di aver sconfitto il virus”.

E per debellare la malattia, lui stesso si è convinto di aver avuto bisogno del lockdown, un periodo utile per ritrovare la forza interiore necessaria per affrontare la patologia. Ciononostante, pensando a quelle settimane passate in isolamento forzato causa malattia, l’attore che in molti vedrebbero bene come il prossimo James Bond, ha voluto fare presente che “l’impatto mentale di questo aspetto sia su me stesso che su mia moglie è stato piuttosto traumatico”.

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