Come rivelato sulle sue storie di Instagram, Flavio Briatore ieri ha dovuto chiudere il “Crazy Pizza” a causa della mancanza d’acqua nel condominio. Il suo ristorante al momento è al centro dell’attenzione per via dell’attacco fatto all’imprenditore alle pizzerie della Campania per giustificare le sue pizze che costano all’incirca 15 euro.
Questa volta però la regione Campania non c’entra nulla, ma si scaglia direttamente contro l’Acea, società multiservizi italiana attiva nella gestione e nello sviluppo di reti e servizi nei settori idrico. Per Briatore infatti è concepibile come possa mancare l’acqua senza essere avvisati e trovarsi costretto a chiudere il locale per l’intera giornata senza avere soluzioni alternative.
L’attacco di Flavio Briatore all’Acea
“È stata avvertita l’Acea alle 14, ma non si è mosso niente fino alle sette di sera“ afferma Flavio Briatore parlando della carenza d’acqua che ha causato a tutto il palazzo, che si trova al civico 163: “Non c’era assolutamente acqua, non ci hanno detto neanche se era possibile ripristinare o meno il servizio e abbiamo dovuto chiudere. Mi scuso con tutti voi che avevate prenotato, ieri sera eravamo al completo e abbiamo dovuto chiamare tutti i clienti”.
Il mattino seguente, in maniera ancora più stizzita, Flavio Briatore continua con i suoi attacchi: “Mi parlavano di autobotti, una roba da terzo mondo. Ci siamo adoperati noi coi nostri tecnici, abbiamo un civico vicino e abbiamo ripristinato l’acqua coi nostri mezzi. A Roma. Chiudono attività commerciali per mancanza d’acqua. Non me lo sarei mai aspettato“.
Come riportato da “Il Giorno” l’Acea ha immediatamente provato a giustificare i suoi guasti e, in un comunicato, hanno dichiarato come i loro impiegati siano intervenuti sul posto nel pomeriggio del 6 luglio, avviando immediatamente le verifiche sulla rete idrica. Durante questi accertamenti però sono stati trovati due perdite occulte, obbligandoli così all’intervento di ripristino.