Politicamente sempre schierata e in prima fila, anche questa volta Sabrina Ferilli non si fa problemi a dire la sua sulle dimissioni di Ignazio Marino, la vicenda più chiacchierata dell’ultima settimana: “Se ritirasse le dimissioni, mi farebbe felice”, dice ad un’intervista a Il Fatto Quotidiano: ” Lo rivoterei alle prossime elezioni. Perché Marino è quello che è, ma quegli altri sono iene a cui non frega nulla di Roma“.
Nonostante ciò, la Ferilli non usa parole dolci anche nei confronti del sindaco: “Un uomo inadeguato. Il sindaco di Roma c’è stato sempre nelle belle notizie, pronto a mettere il suo sorriso davanti all’aiuoletta pulita, a spumeggiare di felicità nella celebrazione del matrimonio tra gay. Con le brutte, è andato ai Caraibi“. Arriva la stilettata anche a Papa Francesco: “Che il Papa si senta in dovere di fare un comunicato per sfancularlo è – posso dirlo? – decisamente inaudito. Tutta la stima e la deferenza, ma Bergoglio non se lo poteva permettere“.
Sì, perché alla fine Ignazio Marino “sarà bizzarro e inadeguato, ma non ladro. Non è lui ad aver spalancato le porte alla mafia, non è lui il corrotto. E io non voglio che oramai la censura si attivi solo per le cazzatelle, che la bottiglia di vino da cinquanta euro debba far decidere le dimissioni. Invece mi sembra che stiamo andando proprio verso questo nuovo traguardo dell’immoralità: si bruciano soldi, speranze collettive, si macchia sistematicamente l’onore, e tutto tace. Ma guai a te se hai la cravatta sporca di sugo: le tagliatelle dove le hai mangiate? E quanto hai speso? Cento euro? Vergogna.”.
Di certo, quindi, Marino è stato ingenuo e anche ‘vigliacco’ nel fuggire quando c’era da assumersi le sue responsabilità, ma il fatto che gli sia stato teso un ‘agguato’ sembra essere fuori da ogni dubbio, per Sabrina Ferilli, che alla domanda esplicita da parte dell’intervistatore del Fatto, risponde con un lapidario: “E che dubbio c’è?“.