Fabrizio Corona, l’ex re dei paparazzi, è tornato a far parlare di sé non tanto per la sua love story con Asia Argento – che in molti sostengono sia stata solo una farsa creata ad hoc per aumentare la loro visibilità pubblica – ma per la pesante richiesta della Procura Generale nel corso dell’udienza avvenuta in data odierna presso il Tribunale di Sorveglianza.
Un’udienza molto lunga – quasi quattro ore – durante la quale si è discusso della pena che l’ex re dei paparazzi deve ancora scontare in seguito alle condanne incassate in questi ultimi anni e che si è conclusa con la richiesta della Procura Generale di Milano di recova dell’affidamento terapeutico di Corona.
Corona rischia di tornare in carcere: la richiesta della Procura
Per i giudici di Milano, insomma, Fabrizio Corona non ha mantenuto un comportamento esemplare negli ultimi mesi, troppe indati le risse televisive in cui è stato protagonista, così come le violazioni. L’Avvocato generale Nunzia Gatto ha ricostruito tutti i fatti che avrebbe commesso Corona, compresa la rissa al Grande Fratello Vip con Ilary Blasi.
Stando a quanto si legge sul sito “Repubblica.it”, l’ex re dei paparazzi non aveva neanche l’autorizzazione per la partecipazione al celebre reality, dove è andato per avere un confronto con la sua ex fidanzata Silvia Provvedi. Occasione che invece è stata utilizzata dalla Blasi per togliersi pubblicamente qualche sassolino dalla scarpa ed attaccare Corona per fatti accaduti molti anni fa.
Secondo la Procura di Milano da giugno ad oggi Corona – che era presente in aula – avrebbe violato in diverse occasioni le prescrizioni del Tribunale di Sorveglianza, come il mancato rispetto degli orari per il rientro a casa e dei permessi per lavorare fuori la Lombardia, che si sarebbero perfino intensificate.
La prima violazione, secondo l’avvocato Gatto, risalirebbe al 1° marzo scorso, quando l’imprenditore dopo tre giorni dalla scarcerazione fece pubblicare sui social degli scatti che lo ritraevano insieme a Silvia Provvedi, violando le indicazione del divieto di comunicare con i media così come quello di utilizzare i social network.