Fabrizio Corona e Nina Moric: l’avvocato Chiesa parla del loro rapporto e del suo cliente

L'avvocato di Fabrizio Corona, Ivano Chiesa, rivela, in una lunga intervista a Libero Quotidiano, il reale rapporto esistente tra Corona e Nina Moric; approfondisce poi le vicende riguardanti la tossicodipendenza di Corona.

Fabrizio Corona e Nina Moric: l’avvocato Chiesa parla del loro rapporto e del suo cliente

Le vicende legali che interessano il famoso re dei paparazzi sembrano tutt’altro che concluse; si parla di Fabrizio Corona, del suo rapporto con Nina Moric e del suo futuro dal punto di vista della giustizia. A parlare, in una lunga intervista concessa a “Libero Quotidiano”, è l’avvocato di Corona, Ivano Chiesa.

Chiesa infatti rivela che Corona è un uomo cambiato sotto ogni punto di vista e che i rapporti con la Moric sono molto buoni; infatti a più riprese l’avvocato ha rimarcato che in qualsiasi momento Corona ci sarà sempre per la modella, madre di suo figlio. A tal proposito l’avvocato afferma: “Hanno molto discusso, ma alla fine trovano sempre un punto di incontro per il bene del figlio. Corona ci sarà sempre per Nina“.

Anche la Moric, a più riprese, ha dichiarato alle telecamere che ha sempre avuto un forte sostegno emotivo da parte del suo ex compagno. Dal punto di vista della giustizia invece le vicende per Corona si fanno alquanto controverse e difficili da dirimere nel breve tempo. Secondo l’avvocato Chiesa, la data dell’8 giugno sarà davvero decisiva, in quanto a Roma si deciderà la ridefinizione della pena di Corona, ma bisogna anche mettere in conto che l’uomo rischia l’aggiunta di altri 9 mesi, oltre ai due anni e mezzo da scontare.

L’avvocato Chiesa aggiunge: “Se dovessimo pensare che ha quasi quattro anni da scontare invece che due e mezzo sarebbe pazzesco. Fabrizio è profondamente cambiato“. Sotto l’aspetto del cambiamento infatti l’avvocato è ritornato più volte, arrivando anche a dichiarare che Corona ha confessato che ha fatto anche uso di droghe e di essere un tossicodipendente.

Per l’avvocato, il solo fatto di averlo dichiarato è un grande passo avanti: “Non ha più sgarrato sul tema delle tossicodipendenze ed è sempre stato rigoroso nel rispettare ogni regola. Siamo a un punto di svolta perché questi ulteriori nove mesi sono ingiusti sia da un punto di vista legale sia umano“.

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