Il mondo della musica italiana è pieno di artisti di successo, e uno di questi è sicuramente Ermal Meta. Si tratta del cantante di origini albanesi che in questi anni sta spopolando nel nostro Paese, con canzoni che hanno fatto già la storia. Come gli italiani ricorderanno l’artista è stato anche vincitore del Festival di Sanremo nel 2018 in coppia con Fabrizio Moro. Da allora il successo per lui non si è mai fermato, divenendo un punto di riferimento della musica nostrana.
A Sanremo Meta e Moro vinsero con la canzone “Non mi avete fatto niente”. In quello stesso anno Meta ha partecipato all’Eurovision Song Contest che nel 2018 si tenne a Lisbona, capitale del Portogallo, una delle città europee più eclettiche e apprezzate a livello internazionale. In una recente intervista per la stampa nazionale Meta ha ripercorso le tappe della sua vita, vediamo che cosa ha raccontato l’artista.
Una infanzia difficile
In questi giorni il cantante è stato ospite presso la Fiera del Libro di Torino, dove ha presentato il suo primo romanzo intitolato “Domani e per sempre” pubblicato dalla casa editrice La nave di Teseo. Per una intervista al quotidiano La Stampa, Meta ha parlato del suo Paese d’origine, l’Albania appunto.
L’artista è nato a Fier nell’aprile del 1981, ma poi all’età di 12 anni, come tantissimi suoi connazionali, ha deciso di abbandonare il Paese per via del regime e venire in Italia, dove è arrivato a Bari. Da quel momento ha deciso di troncare ogni rapporto con il padre, da lui definito violento. Ma Meta ha ricordato anche un bruttissimo episodio della sua vita che lo ha segnato.
“Si può assolvere solo chi ha commesso il male perché non aveva scelta” – così ha spiegato Meta alla stampa, ricordando poi il nonno deceduto, morto con la gola tagliata. L’artista ha ricordato questa circostanza con particolare commozione e ha poi parlato anche della madre, violinista dell’orchestra di Fier e dell’attuale situazione in Ucraina.