Enrico Varriale condannato per molestie: “Controllo, umiliazione e paura non sono amore”

Enrico Varriale è stato condannato a 10 mesi per comportamenti persecutori e parole offensive nei confronti dell’ex compagna: il tribunale ha riconosciuto una condotta fatta di controllo, pressioni psicologiche e linguaggio degradante.

Enrico Varriale condannato per molestie: “Controllo, umiliazione e paura non sono amore”

Il giornalista sportivo Enrico Varriale è stato condannato a dieci mesi di reclusione, con pena sospesa, al termine di un procedimento che ha visto la IV Sezione Penale del Tribunale di Roma pronunciarsi su una vicenda delicata e complessa.

Secondo i giudici, l’imputato si è reso responsabile di una condotta persecutoria e oppressiva ai danni dell’ex compagna, che ha subito una serie di comportamenti ripetuti e opprimenti dopo la fine della relazione. La sentenza, emessa il 13 giugno, include anche la disposizione di un percorso di recupero presso enti dedicati al trattamento degli uomini responsabili di relazioni disfunzionali, qualora il verdetto diventi definitivo.

La procura aveva chiesto due anni di pena, ritenendo che l’insieme delle azioni compiute da Varriale avesse superato i limiti della tollerabilità. Dalle indagini è emerso che l’uomo avrebbe faticato ad accettare la separazione, dando origine a una spirale di insistenze e comportamenti inopportuni. A supporto della ricostruzione della parte civile, numerose prove documentali e testimonianze hanno permesso di delineare un quadro preoccupante: pressioni costanti, continue interferenze nella vita privata della donna e uso reiterato di espressioni volgari e degradanti.

A rappresentare la parte civile è stata l’avvocata Teresa Manente, responsabile dell’ufficio legale di Differenza Donna, associazione da anni impegnata nella tutela dei diritti delle donne. “Questa decisione – ha dichiarato – va oltre la singola vicenda giudiziaria: è un riconoscimento della necessità di contrastare ogni forma di prevaricazione nelle relazioni affettive. Non si può parlare di amore quando ci si trova di fronte a controllo, possesso, linguaggio denigratorio e continua interferenza nella vita altrui”.

L’avvocata ha anche evidenziato come la sua assistita, nel periodo successivo alla fine della relazione, sia stata costretta a modificare radicalmente le sue abitudini quotidiane, rivolgendosi a un centro specializzato per ricevere supporto psicologico e vivere in una condizione costante di tensione e allerta. “Grazie alla sua forza e alla professionalità del team legale, oggi possiamo dire che è stato compiuto un importante passo verso la giustizia”, si legge nella nota rilasciata a margine della sentenza.

Di tutt’altro avviso è l’avvocato difensore di Enrico Varriale, Fabio Lattanzi, che ha espresso perplessità rispetto al verdetto e ha annunciato ricorso. “Sono sorpreso – ha commentato – che si possa arrivare a una condanna per aver inviato messaggi allo scopo di chiedere scusa. Attendo le motivazioni per proporre appello”. 

Continua a leggere su Fidelity News