Enrico Beruschi sul suo amico-rivale Beppe Grillo: “È tanto intelligente quanto furbo”

Enrico Beruschi, uno degli indiscussi protagonisti di "Drive In", programma cult degli anni ’80, ha rilasciato un’intervista in cui svela alcuni retroscena sulla sua amicizia-rivalità con Beppe Grillo

Enrico Beruschi sul suo amico-rivale Beppe Grillo: “È tanto intelligente quanto furbo”

Enrico Beruschi, protagonista indiscusso della comicità made in Italy degli anni ’80, alcuni giorni fa ha rilasciato un’intervista – riportata dal quotidiano “Il Tempo” – in cui è entrato nel merito di quello che è stato il suo rapporto con Beppe Grillo. A lungo considerati amici-rivali, entrambi raggiunsero il culmine in fatto di popolarità con il programma Drive In.

Ma dopo aver lavorato fianco a fianco per diversi anni, le strade dei due comici presero due strade diverse. Mentre Beruschi è rimasto più nell’ombra, Grillo è addirittura riuscito a fondare un partito che ha vinto le ultime elezioni politiche.

Sul punto Beruschi non ha dubbi. Il suo collega con il tempo ha dimostrato di sapersi muovere con lungimiranza, sia nel mondo dello spettacolo che in quello politico. Un primo esempio è rappresentato dalla sua capacità di farsi passare per uno che uno che era stato cacciato dalla Rai. “In realtà lui è stato abile a far credere al popolo bue che era stato esiliato, e con questa favola ha incassato i miliardi veri, tra spettacoli e pubblicità”.

Per capire come Grillo sia sempre riuscito a cadere in piedi, il 77enne Beruschi vuole rimarcare un aspetto chiave che riassume nel seguente modo: “Grillo è tanto intelligente quanto furbo”. E per dimostrarlo racconta un aneddoto del 1986, quando il comico ligure lavorava a Fantastico 7. In quella circostanza Grillo doveva preparare due dei suoi classici monologhi, uno incentrato su Raffaella Carrà, l’altro su Enrica Bonaccorti. Peccato solamente che poco prima di andare in trasmissione, la madre della Carrà si ammalò, mentre la Bonaccorti perse il figlio che aveva in grembo.

Le due circostanze manderebbero in fumo il lavoro di qualsiasi comico, ma non Beppe Grillo, che riuscì ad improvvisare con la storica battuta contro Craxi. “Se in Cina sono tutti socialisti, a chi rubano?”. Ma sul perché di quell’uscita, Beruschi non ha dubbi. “Il motivo è che non sapeva cosa dire, e quelle battute si sentivano in ogni bar, in quegli anni”. Il putiferio che ne venne fuori non fu certo facile da sedare, e Grillo lo utilizzò a suo favore. “Nessuno l’ha esiliato dalla Rai. È lui che si è autoesiliato, perché si è reso subito conto che da “censurato” avrebbe guadagnato di più. Come collega sono contento per lui, intendiamoci…”.

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