Il figlio di Alberto Angela, con un breve ma toccante messaggio lasciato sui social network, ha annunciato la scomparsa del padre all’età di 93 anni. Si tratta di uno dei conduttori più amati e apprezzati in Italia, come dimostrato dal post di Alberto che ha superato i 37 mila commenti in pochissime ore dalla sua pubblicazione su Facebook.
La carriera di Piero Angela inizia nel 1954, ottenendo un ruolo nell’ente radiotelevisivo di Statocome collaboratore del Giornale Radio. Con l’avvento della televisione poi passò al Telegiornale, per il quale fu corrispondente, prima da Parigi, poi da Bruxelles, dal 1955 al 1968.
Inizia a divulgare il suo sapere dal 1970, conducendo per la prima volta “Destinazione uomo” e successivamente il suo più grande successo dal formato “Quark“, nome preso da una particella elementare, costituente fondamentale della materia.
In realtà Quark dura dal 1981 fino al 1989, ma da questo programma ne nascono altri molto simili come “Superquark”, “Il mondo di Quark”, “Quark economia”, “Quark Europa”, “Quark in pillole”, “Serata Quark” e molti altri ancora che ottengono un incredibile successo.
Impossibile non menzionare anche “Superquark in musica”, giacché Piero era un grande appassionato di musica e in particolar modo del jazz. Infatti, oltre ad aver suonato il piano e inciso vari dischi basato su questo genere di musica, il divulgatore scientifico ha definito questa passione come un virus impossibile da curare.
La sua passione per il jazz, ove impara a suonare il piano a 7 anni, viene raccontato al sito del “Corriere”: “Il mio migliore amico alla scuola elementare si chiamava Lodovico Lessona. Portava quel nome in onore di Beethoven e suo padre era il critico musicale della Gazzetta del Popolo mentre il bisnonno Michele era stato un naturalista darwiniano. Anche io come lui volli imparare a suonare il piano, ma davvero era un insegnamento noioso, una vera e propria punizione. Le lezioni finirono presto, però ascoltando la radio avevo scoperto il jazz, in particolare attraverso una stazione americana per le truppe in Germania che trasmetteva dopo le 22. E così mi sono appassionato, nel dopoguerra facevo arrivare i dischi dalla Francia che pagavo con i miei pochi risparmi”.