Dopo l’assassinio di Gianni Versace, Lady D temeva che la potessero uccidere

A dichiararlo è stata la guardia del corpo della principessa Diana, che sarebbe rimasta profondamente colpita dalla morte dell’amico stilista. L’omicidio scatenò in lei la paura ossessiva di poter essere uccisa.

Dopo l’assassinio di Gianni Versace, Lady D temeva che la potessero uccidere

La morte di Gianna Versace fu per Lady Diana uno shock dal quale non riuscì a riprendersi. L’amico stilista fu uno degli artefici della risurrezione di Lady Diana, a lungo soffocata dal protocollo reale, che anche in fatto di abbigliamento imponeva uno stile rigido ed antiquato.

Lo stilista calabrese contribuì a svecchiare il guardaroba della Principessa Triste, facendone emergere il carisma oltre a restituirle l’indipendenza e la sicurezza che aveva perso da tempo. Di fatto grazie all’estro dell’imprenditore italiano, Diana poteva sentirsi una donna nuova, più giovanile, sensuale e in quanto tale anche molto più apprezzata e desiderata. Allo stesso tempo fu anche lei a rendere grande lo stilista, assumendone le vesti di testimonial non ufficiale.

Ma quando Gianni Versace venne ucciso nella sua villa di Miami nella mattina del 15 luglio del 1997, per l’ex moglie di Carlo fu un vero e proprio trauma. Quell’idillio interrotto per mano del serial killer Andrew Cunanan fu davvero difficile da accettare.

A testimoniarlo è stata l’ex guardia del corpo della madre di William e Harry, che ha raccontato al settimanale The Sun che Lady Diana venne a conoscenza dell’omicidio mentre era insieme a Dodi Al-Fayed su uno yacht nel Mediterraneo. Il giorno successivo, sconfortata dalla terribile notizia, gli pose una domanda davvero emblematica. “Succederà anche a me, vero?”, quasi a far intendere che il suo destino fosse ormai segnato.

E per come andarono i fatti, quelle parole furono davvero profetiche. Esattamente un mese e mezzo dopo, arrivò il tragico schianto nel tunnel sotto il ponte dell’Alma a Parigi. Le dinamiche di quell’incidente, considerato ufficialmente una fatalità, ancora oggi continuano a sollevare più di un interrogativo da parte di una nutrita schiera di scettici e complottisti. Per questi ultimi le paure e le ossessioni che tormentarono Lady D non erano delle fantasie prive di fondamento. “Lo faranno quando sarò su un piccolo aereo, in macchina mentre guido o su un elicottero” furono le parole che proferì più di una volta nei giorni successivi alla morte di Gianni Versace.  

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