In un’intervista rilasciata a “Vanity Fair” Antonello Venditti ha parlato dei genitori, di politica, del cantante Ultimo, con la consueta schiettezza a cui ci ha abituati. Durante la chiacchierata ha raccontato che, quando era giovane, sua madre sperava nei suoi fallimenti, considerava le sue canzoni poco meno che spazzatura e a suo padre Vincenzo soleva ripetere che era cretino.
“Era talmente poca la stima che avevo di me che mi attaccavo all’unico vizio che mi era concesso: il cibo. Mangiavo tutto il giorno.” Antonello, giunto a 98 kg, decise di smettere, si sentiva oramai identico ad un baule:”Ero tra quelli che sentivano le risatine al loro passaggio e se una ragazza mi sorrideva neanche ci credevo” ha amaramente confessato.
In merito al rapporto con Ultimo, il cantante arrivato secondo al Festival di Sanremo, il cantautore romano ha confessato che la notte in cui non si sapeva dove fosse finito, in realtà era al telefono con lui: “Abbiamo fatto le 4 e 30 del mattino. Sono stato un amico e un amico non è quello che ti blandisce, né ti fa la ramanzina, ma quello che ti dice le cose come stanno.” Il musicista quasi 70 enne rivede in Ultimo se stesso giovane.
Parlando del vicepremier Matteo Salvini ha osservato che parla il linguaggio dell’epoca in cui vive e che sarebbe interessante trovare un uomo o una donna di sinistra con le capacità comunicative che lo contraddistinguono: “Lui muta. Mette una felpa della Polizia e diventa poliziotto. Ha una capacità di immedesimazione fenomenale. È credibile”.
Secondo il suo sentire, per ciò che concerne il caso Diciotti, Salvini ha agito in nome di un superiore interesse nazionale, come a suo parere l’Europa ha ben compreso, al contrario della Procura X che ha mandato un avviso di garanzia seguendo ragioni labili, perdenti, inutili perchè non si può smontare un governo per alzata di scudi.