Daniele Bossari, il vincitore del Grande Fratello Vip, ha voluto chiarire, ulteriormente, alcune dichiarazioni fatte: ha precisato di non aver mai avuto un problema invalicabile con l’alcol, il suo abuso era solamente dovuto ad un malessere interiore generato dalle critiche lette, dalla delusione legata al fallimento di alcuni programmi. Per il conduttore la sua non era una dipendenza.
La problematica sorta, del resto, non ha richiesto l’intervento di un professionista, lo stesso sentenzia, che continuava a lavorare, quando ha cominciato a leggere una serie di critiche sul suo conto la sua insicurezza è aumentata e ha preso a consolarsi con la sostanza: “Ho cominciato ad auto sabotarmi e a chiudermi. Per quanto riguarda l’alcol, all’inizio si trattava solo del gusto di bere. Con il tempo si è trasformato nel desiderio di essere sempre un po’ annebbiato. Bere mi piaceva, ma il mio era un più un problema psicologico. Non sono mai arrivato al punto in cui dovessi definirmi un alcolizzato.”.
Daniele sottolinea che continuerà a bere, brindare e celebrare, con la consapevolezza di chi ha passato un momento difficile. La partecipazione al Grande Fratello Vip è stata per Bossari terapeutica, un modo per cercare e trovare fiducia in se stesso, l’affetto che ha ricevuto dagli spettatori, e la vittoria, gli hanno consentito di comprendere appieno che era stato lui stesso a castrarsi. Il reality lo ha fatto conoscere come uomo, non solo per la sua professionalità, e ciò lo ha portato a riscoprirsi come era un tempo, gioioso, felice: quello che sta accadendo lo ritiene meraviglioso, vorrebbe ringraziare tutti.
Bossari ha affermato che ha gettato tutto se stesso nell’esperienza e, se fosse uscito subito, questa parentesi non avrebbe avuto lo stesso effetto terapeutico, anzi la frustrazione sarebbe cresciuta, e si sarebbe trincerato ancor di più dietro le proprie paure. Negli anni della crisi di Daniele, si vociferava di un allontanamento da Filippa Lagerback, lei andava in giro agli appuntamenti e agli eventi sempre da sola, la vita sociale del compagno era a zero. “È chiaro che le due cose, messe insieme, avevano contribuito fornire all’esterno il sentore che qualcosa non andasse. Era un’equazione abbastanza semplice”.