Si è concluso con un nulla di fatto la denuncia per diffamazione presentata da Franco e Marco Carrisi – rispettivamente fratello e nipote del cantante Al Bano – contro la nipote Cristel Carrisi – figlia di Al Bano e Romina Power – per alcune sue affermazioni non certo lusinghiere, pubblicate in risposta ad un commento lasciato sul suo profilo Instagram.
In pochi sapevano che il fratello di Al Bano avesse adito le vie legali per tutelarsi dalle spiacevoli parole che lo riguardavano, pubblicate dalla nipote Cristel Carrisi lo scorso 2016, proprio in quei drammatici giorni in cui il padre, il cantante di Cellino San Marco, era ricoverato in ospedale per sottoporsi ad un delicato intervento al cuore, a seguito di un doppio infarto.
La querelle tra zio, cugino e nipote sembra essere nata dal commento lasciato da un fan – che si firma “argogenesi” – di Cristel sul suo profilo Instagram, che sollecitava la ragazza a mettere a tacere oltre a zio e cugino, anche Loredana Lecciso – attuale compagna di Al Bano – così come Rita Dalla Chiesa – storica amica di famiglia -.
L’utente di Instagram sembra, però, non essersi fermato solo a questo ma abbia anche aggiunto che non era giusto il fatto che il cantante fosse lasciato nelle mani di queste persone. Un commento che ha con tutta evidenza ha solleticato il risentimento già nutrito dalla ragazza nei confronti dei soggetti citati, e che l’ha quindi indotta a pubblicare la sua risposta al commento scritto.
Se in un primo momento la giovane Carrisi – moglie del miliardario Davor Luksic – aveva chiarito il fatto che lei era da 5 giorni in ospedale, ma che non aveva ricevuto la visita del cugino Marco, a causa della loro assenza di rapporti, ha poi concluso con “sono dei poveracci, capiamoli“. Parole che sono inevitabilmente arrivate ai diretti interessati, e che comprensibilmente hanno urtato la loro sensibilità e serenità, fino al punto di adire le vie legali.
Dopo attento esame dei fatti da parte del PM del Tribunale di Lecce, le parole della figlia di Al Bano e Romina Power non sono state ritenute offensive, quanto espressione di un libero pensiero, ancor più comprensibile visto lo stato di preoccupazione e pressione a cui la ragazza era sottoposta con il padre ricoverato in quelle condizioni. L’archiviazione proposta dal Pm era stata contestata dai legali dello zio di Cristel, che invece hanno presentato richiesta di opposizione, quindi una nuova valutazione del caso da parte del GIP, che ha di fatto avvalorato la tesi del PM, archiviando definitivamente il caso.