Covid-19, Carlo Conti ha rischiato grosso: "Il virus stava per attaccare i polmoni"

Il conduttore di Rai Uno è tornato a parlare della sua malattia e di come il Covid-19 si sia presentato in una forma particolarmente aggressiva, che stava per coinvolgere anche i polmoni

Covid-19, Carlo Conti ha rischiato grosso: "Il virus stava per attaccare i polmoni"

Tra i personaggi pubblici trovati positivi al Covid-19, Carlo Conti è uno di quelli che se l’è passata peggio. Inizialmente sembrava quasi asintomatico, al punto da essere in grado di condurre “Tale e Quale Show” da casa sua. Poi però le cose sono rapidamente cambiate, i sintomi hanno incominciato a far capolino e a intensificarsi giorno dopo giorno. A dispetto delle cure, che purtroppo per quanto riguarda il Coronavirus agiscono solo sui sintomi (febbre, tosse, ecc.) ma non sul virus, la situazione non migliorava.

La famiglia di Conti cominciava a essere seriamente preoccupata e il conduttore è stato tempestivamente ricoverato presso l’ospedale Carreggi, a Firenze. Anche questo, ha rivelato, è stato un duro colpo per i suoi familiari: attualmente infatti gli ospedali non sono certo i luoghi più sicuri per guarire, dato l’elevato tasso di positivi presenti e l’incapacità per il personale ospedaliero di far fronte alle esigenze di migliaia di malati.

Carlo Conti racconta i giorni della malattia

E la situazione di Carlo Conti è stata più grave di quanto si potrebbe immaginare. A rivelarlo è stato lo stesso conduttore in un’intervista rilasciata al portale Fanpage. “Il virus stava per attaccare i polmoni, ma i medici lo hanno fermato in tempo” ha spiegato Conti, che dal 26 dicembre 2020 tornerà su Rai Uno con la nuova edizione di “Affari tuoi”, che andrà in onda ogni sabato nella fascia preserale.

Conti ha spiegato anche di non avere alcuna idea di come possa aver contratto il Covid-19. Avendo sempre seguito le regole ed essendosi sottoposto a continui tamponi per via del suo lavoro in Rai, non avrebbe mai immaginato di rischiare anche lui. L’isolamento tempestivo è stato fondamentale: non solo così facendo la malattia non si è trasformata in polmonite, ma per fortuna non ha contagiato nessuno.

Miracolosamente neanche sua moglie e suo figlio, da cui ovviamente è stato costretto a star lontano per diverse settimane. Ora che il pericolo è passato, resta la riconoscenza: nei confronti di infermieri e medici, ma anche del destino che gli ha permesso di scamparla così velocemente e senza soffrire troppo.

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