Coronavirus, Paolo Bonolis a proposito del lockdown: "E’ necessario, ma non c’è organizzazione"

Paolo Bonolis ha parlato ai microfoni di RTL 102.5 annunciando il ritorno del suo "Avanti un altro" e della difficile situazione che stiamo attraversando a causa dell'emergenza Covid-19.

Coronavirus, Paolo Bonolis a proposito del lockdown: "E’ necessario, ma non c’è organizzazione"

Paolo Bonolis ha fatto una lunga chiacchierata con Massimo Giletti nel programma che conduce su RTL 102.5. L’istrionico conduttore Mediaset ai microfoni dell’emittente radiofonica ha annunciato il ritorno su Canale 5 del suo programma preserale “Avanti un altro” che sarà mandato in onda dal prossimo gennaio.

Un periodo difficile, osserva Bonolis, consapevole del contraccolpo che anche molti programmi tv hanno subito per via delle restrizioni per l’emergenza Covid-19. Trasmissioni che nel pubblico trovavano la loro linfa vitale e per questo hanno dovuto riorganizzare gli spazi o addirittura cancellare la messa in onda, come ad esempio “La Corrida”.

“La possibilità di far divertire con leggerezza, senza ipocrisia, penso sia un acceleratore di endorfine che è una delle terapie migliori per continuare in questo nostro percorso esistenziale, forse più delle medicine. Sorridere, star bene e staccarsi dalla seriosità del quotidiano ti permette di vivere meglio e noi ti offriamo questo prodotto” senza dubbio un aspetto importante che aiuta a sentire meno il peso di un isolamento necessario, ma complicato da gestire.

Paolo Bonolis commenta un nuovo probabile lockdown

Proprio per questo, Bonolis crede che un nuovo lockdown sia necessario, anche se non dimentica quali potrebbero essere i danni collaterali provocati un ennesimo periodo di chiusure: “La situazione sanitaria da una parte, quella economica dall’altra e nessuno che vuole fare una scelta perché ogni scelta porta ad una rinuncia e poi ne devi render conto“. 

Quindi il conduttore non ha dubbi sulla necessità di serie restrizioni, ma allo stesso tempo puntualizza che, allo stesso tempo, dovrebbero essere prese in considerazioni altre misure efficaci per fermare la pandemia: “Tracciamento completo della popolazione, chiusura delle frontiere, ad esempio (…) Non c’è un’organizzazione superiore anche agli Stati in una situazione come questa, che prenda delle decisioni che valgano per tutti, in base alla necessità del momento”. Bonolis è convinto che ognuno guardi alle proprie necessità e questa sorta di “curare solo il proprio orticello” potrebbe portare ad un disequilibrio: “Quello che manca è un baricentro” conclude Bonolis.

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