Altro che giochi di età, qui si gioca col destino! Il cardinale keniano John Njue, 79 anni (o forse 81, chi lo sa?), non metterà piede nella Cappella Sistina per eleggere il successore di Papa Francesco. E non perché troppo vecchio, ma perché bloccato in patria da problemi di salute che lo tormentano da mesi. Lui è uno dei due porporati che ieri hanno dato forfait al Conclave, insieme allo spagnolo Antonio Cañizares Llovera, facendo scendere a 133 i cardinali elettori. Ma la vera bomb@ è un’altra: mentre Njue resta a casa, l’altro “ringiovanito” africano, Philippe Ouédraogo del Burkina Faso, è già a Roma, pronto a votare con la sua scheda freschissima!
Il caso di Njue aveva fatto scalpore: un anno fa, l’Annuario Pontificio gli aveva regalato due anni di vita, spostando la sua data di nascita dal 1944 al 1° gennaio 1946. Un trucco per restare cardinale elettore, avevano insinuato i maligni, visto che il limite per votare è 80 anni. Stessa storia per Ouédraogo, passato magicamente dal 25 gennaio al 31 dicembre 1945. “Colpa dei registri africani, non c’è niente di losco!”, si erano giustificati entrambi, spiegando che nei loro villaggi d’origine le date di nascita erano un optional, spesso inventate al momento di documenti ufficiali – per Ouédraogo, addirittura all’ingresso in seminario.
Ma mentre il burkinabé è sbarcato a Roma e si gode le congregazioni generali, per Njue è arrivata la doccia fredda: niente Conclave, la salute non regge. Eppure, appena sei giorni fa, la diocesi di Nairobi aveva smentito l’ennesima voce sulla sua morte: “È vivo e sta bene!”, tuonavano, mostrando le foto del cardinale alla messa per Papa Francesco del 25 aprile nella cattedrale di Nairobi. Ma a quanto pare, il viaggio a Roma è troppo per lui. Problemi di salute che si trascinano da settembre 2024, con ben tre smentite ufficiali sulla sua presunta dipartita. E ora, il forfait che sa di beffa: ringiovanito sì, ma fuori dai giochi!
Ma il vero dramm@ lo vive l’indiano George Alencherry, ex presidente del Sinodo siro-malabarese: ha compiuto 80 anni il 19 aprile, appena 48 ore prima della scomparsa di Francesco. La Universi Dominici Gregis non perdona: chi ha 80 anni al momento della vacanza della Sede Apostolica resta fuori. Due giorni di differenza, e addio Sistina! Alencherry, che nel 2013 aveva votato per Francesco, deve aver maledetto il calendario.
Intanto, il Conclave del 7 maggio si avvicina, e i gossip vaticani impazzano: Ouédraogo voterà, Njue no, e c’è chi sussurra che il “ringiovanimento” anagrafico fosse un piano per influenzare l’elezione. Ma la salute, si sa, non guarda in faccia a nessuno, nemmeno un cardinale. E mentre Roma si prepara al grande evento, Nairobi piange il suo campione mancato. Che sia un segno del destino per il prossimo Papa?