Claudia Koll si pente di aver girato scene osè per Tinto Brass

Dopo aver riscosso grande notorietà con il film “Così fan tutte”, Claudia Koll ha provato in tutti i modi a ricostruirsi un’immagine diversa, tanto da arrivare a giudicare quell’esperienza un errore che non avrebbe mai voluto commettere.

Claudia Koll si pente di aver girato scene osè per Tinto Brass

Claudia Koll deve molto della sua notorietà a “Così fan tutte“. Diretto da Tinto Brass, quel film permise all’attrice, oggi 54enne, di diventare una delle icone sexy del cinema italiano dei primi anni ’90. Eppure, nonostante il successo giunto all’improvviso, quel personaggio osè da lei interpretato divenne una specie di condanna.

Il cinema la voleva solo per parti analoghe, mentre lei sperava in un qualcosa di diverso che poi non arrivò. Sulla scia di queste considerazioni, l’attrice nata da una famiglia italo-romena arriva a sostenere che liberarsi di quel personaggio scomodo non è stato affatto semplice.

Se potessi, certi errori non vorrei averli commessi. Qualche giornale di recente ha scritto che non mi sono pentita, ma non può essere: certamente lo sono, altrimenti non avrei mai cambiato vita”, ha precisato l’attrice, il cui vero nome è Claudia Maria Rosaria Colacione. Come da lei aggiunto, quell’esperienza della pellicola erotica divenne una sorta di etichetta dal quale non riusciva proprio a liberarsi.

Quel film, pur rendendola molto nota, le precluse altre strade che invece desiderava percorrere. Lei che sognava il cinema vero si trovò così a dover ammettere di aver fatto un grave errore di valutazione. Come conseguenza rimase ferma per due anni, tanto da arrivare al punto di considerare l’ipotesi di iscriversi nuovamente alla facoltà di Medicina.

L’isolamento terminò più tardi, quando Pippo Baudo la chiamò a Sanremo nelle vesti di valletta. Nel frattempo aveva già fatto intendere che non sarebbe più tornata indietro, da qui si spiega il perché abbia deciso di intraprendere un percorso di fede basato sulla dottrina cattolica. Il suo avvicinamento alla Chiesa l’ha resa molto più luminosa e contenta della sua vita.

Come da lei stessa dichiarato, gira il mondo da 15 anni con la missione di annunciare la misericordia e la grazia di Dio. “E poi c’è un impegno concreto, l’associazione ‘Le opere del Padre’, che opera in Africa e soprattutto in Burundi. Oltre a questo, il Signore mi ha donato un ragazzo, venuto in Italia dal Burundi per essere curato, che poi il tribunale ha affidato a me da quando aveva 16 anni”.

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