Christian De Sica, la rivelazione sul padre: "Ci lasciò poveri, perse tutto al gioco"

Il celebre attore Christian De Sica, nel corso di un'intervista, ha parlato del ricordo del padre Vittorio: "Ci ha lasciati completamente senza soldi, ho ricostruito tutto piano piano".

Christian De Sica, la rivelazione sul padre: "Ci lasciò poveri, perse tutto al gioco"

Christian De Sica è sicuramente uno degli attori italiani più conosciuti sia nel nostro Paese, sia all’estero. I motivi sono sostanzialmente due: gli oramai classici film in stile cinepanettone, sottogenere cinematografico figlio della tradizionale commedia all’italiana degrata ad un umorismo certamente più volgare e frivolo (nonché trampolino di lancio per vallette e soubrette d’ogni risma), ed il padre Vittorio De Sica.

L’attore romano infatti ha sempre dovuto portarsi sulle spalle la pesante, pesantissima etichetta di “figlio di“, come tutti coloro che decidono d’intraprendere le stesse orme di un genitore che ha segnato un epoca nel suo settore professionale. Alcuni si dimostrano epigoni indegni (dal punto di vista esclusivamente del talento, sia chiaro) del paragone – come ad esempio Diego Armando jr, calciatore infinitamente meno talentuoso rispetto al padre, il Maradonaoriginale.

Altri invece riescono a ritagliarsi una propria identità specifica al di là del cognome, riuscendo nell’impresa di affermarsi per le proprie qualità intrinseche, e non per un fattore di semplice nepotismo. Christian De Sica in questo può sicuramente dire di aver vinto: sebbene in molti ritengano il Vittorio virtualmente inavvicinabile, cionondimeno l’attore classe 1951 è riuscito a costruirsi una propria nicchia nel campo del cinema, accattivandosi le simpatie di pubblico e critica.

Ma chi l’ha sempre ritenuto un privilegiato per via del suo cognome, probabilmente non ha mai tenuto in dovuta considerazione un aspetto largamente inflazionato – ma non per questo meno oscuro – del padre Vittorio: l’amore per il gioco d’azzardo. La dipendenza di Vittorio De Sica era cosa ben nota, tant’è che egli stesso si trovò ad affrontarla con ironia in pellicole come “L’oro di Napoli” e “Il conte Max“.

Tuttavia quella situazione fu vissuta molto male dalla seconda famiglia dell’attore, tant’è che lo stesso Christian ha recentemente spiegato che: “Quando è morto mio padre avevo 23 anni e non c’avevamo una lira. Non ci ha lasciato in una situazione economica felice, ma piano paino ho ricostruito tutto“.

E per quel che riguarda i continui paragoni con il genitore, l’attore ha affermato di averci oramai fatto il callo: “Ho sempre avuto l’etichetta del figlio di papà e me la porterò nella tomba. Ma adesso ne ho anche un’altra: quella del papà di Brando“.

Continua a leggere su Fidelity News