Charlize Theron, attrice, produttrice cinematografica e modella sudafricana è sicuramente una delle donne più belle degli ultimi tempi. Sin dal suo debutto al cinema e dai primi esordi nel mondo dello spettacolo, è sempre riuscita a farsi notare oltre che per la sua bellezza, anche per la sua conclamata bravura.
Charlize Theron ha infatti ricoperto dei ruoli molto importanti, alcuni dei quali prevedevano addirittura lo stravolgimento del suo corpo, pur di interpretare al meglio il personaggio assegnatole. E’ successo molti anni fa con il film “Monster” ed è accaduto nuovamente con il film “Tully”, la nuova pellicola cinematografica della quale sarà protagonista. Al fine di interpretare al meglio il suo ruolo nel film “Tully”, Charlize Theron è ingrassata di ben 22 chili. Tutto questo per interpetare il ruolo di una mamma problematica. Una grande sacrificio, alla quale Charlize Theron ha deciso di sottoporsi, dimostrando tutta la sua professionalità e la sua profonda dedizione per il mondo del cinema.
La notizia è trapelata dalla rivista statunitense “Vanity Fair” e in poche ore ha fatto il giro del web. Durante un’intervista rilasciata a “Entertainment Tonight”, Charlize Theron ha dichiarato: “Ho girato Monster quando avevo 27 anni. E dopo ricordo di aver smesso di mangiare snack per tre settimane e di esser subito tornata al mio peso forma. Ma questa volta è stata durissima”.
Come spiegato anche dall’attrice stessa, il corpo con il trascorrere del tempo cambia, e cambia anche il metabolismo, che da giovani è sicuramente più veloce. Di conseguenza, se perdere peso dopo il primo film era stato semplice, questa volta Charlize Theron sta lottando molto di più per scendere di peso.
All’attrice è stato poi chiesto come avesse fatto ad ingrassare di 22 chili in così poco tempo, e lei ha risposto così:“Mangiavo in continuazione. E io amo i carboidrati, ma ho iniziato a bere una quantità enorme di zuccheri”– ha confidato l’attrice ai giornalisti –“Mi svegliavo alle due di notte e avevo sempre un piatto di mac and cheese sul comodino. Mi svegliavo e mi limitavo a mangiarlo. A un certo punto era come se dovessi spingerlo in gola”.