Centoventiquattro attrici firmano un documento chiamato #DissensoComune contro le molestie

Dopo il caso Weinstein in America, anche in Italia insorgono le attrici contro le molestie e lo fanno firmando un documento ufficiale chiamato #Dissenso Comune.

Centoventiquattro attrici firmano un documento chiamato #DissensoComune contro le molestie

Dopo le vicissitudini del caso Weinstein dove molte attrici, americane e non, hanno sporto denuncia nei confronti del famoso produttore cinematografico, anche qui in Italia 124 attrici hanno voluto tutelarsi firmando un documento chiamato #Dissenso Comune per denunciare le molestie e gli abusi di potere nei confronti delle donne.

Questo gesto ha subito fatto il giro del web diventando immediatamente il trend topic su Twitter, ma mentre la lettera diventava virale in molti si sono accorti che tra tutte le attrici firmatarie del documento mancava proprio colei che è stata la prima a denunciare le molestie del facoltoso produttore americano.

La figlia del maestro dell’horror Asia Argento ha subito commentato in maniera sarcastica sottolineando che finalmente era arrivata la letterina di Babbo Natale da parte delle sue colleghe non mancando anche di lanciare una frecciatina particolare a Cristiana Capotondi riferendosi al caso Brizzi.

Questo documento non è passato inosservato nemmeno alla bella Miriana Trevisan che, dopo le dichiarazioni sull’essere stata anche lei molestata solo per ottenere un ruolo da protagonista, ha subito risposto che forse sarebbe meglio dire che le attrici sono costrette a non esporsi perchè il sistema è talmente tanto forte da rischiare addirittura di perdere il lavoro e Francesca D’Aloja, ha fatto sapere di essere rimasta spiazzata per non aver visto il nome della Argento nel documento.

Le firmatarie si sono subito difese dichiarando che questo documento non vuole essere solamente un atto di solidarietà nei confronti di quelle attrici che hanno avuto il coraggio di parlare ma bensì vuole essere un aiuto per tutte le donne che subiscono in un modo o nell’altro molestie sul posto di lavoro, anche perchè ogni donna sa benissimo riconoscere il confine tra gioco di seduzione, desiderio, libertà e violenza.

Tra le firmatarie della lettera ci sono Paola Cortellesi, Geppi Cucciari, Isabella Ferrari, Valeria Golino, Giovanna Mezzogiorno, Vittoria Puccini, Isabella Regonese, Kasia Smutniak e Ambra Angiolini.

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