C’è Posta per Te: Denise e Debora dopo il matrimonio vogliono dei figli, ma devono andare all’estero

Dopo la puntata di "C'è posta per te" Denise e Debora sono riuscite a sposarsi con tutti i genitori al loro fianco, il prossimo obbiettivo è avere dei figli ma per farlo dovranno andare all'estero.

C’è Posta per Te: Denise e Debora dopo il matrimonio vogliono dei figli, ma devono andare all’estero

Denise e Debora sono le due ragazze che nalla puntata di sabato scorso di “C’è Posta per Te” si erano rivolte a Maria De Filippi per cercare di ottenere l’appoggio di entrambe le famiglie alla loro relazione. Le due ragazze sono riusciute a coronare il loro sogno di sposarsi con accanto entrambe le famiglie, infatti dopo l’intervento di Maria anche i genitori di Denise hanno deciso di accettare la relazione omosessuale della figlia ed anche l’imminente matrimonio.

I genitori di Denise erano fermamente contrari alle nozze ad alla relazione ma in seguito alla puntata le cose sono cambiate. Denise e Debora sono state intervistate da FanPage, nell’intervista le due ragazze hanno raccontato che la famiglia di Denise ha partecipo alle nozze ma la conferma della loro presenza è arrivata all’ultimo minuto.

Le ragazze raccontano che la sera prima delle nozze erano cena a casa loro ed è solo lì che la famiglia ha ammesso che si sarebbero presentati alle nozze. Denise racconta che quella cena è stata un sogno bellissimo perché finalmente ce l’avevano fatta, avevano raggiunto il loro obiettivo.

Dopo la diretta televisiva la famiglia di Denise è stata accusata di essere omofoba, la ragazza ai microfoni di fanpage difende la famiglia dicendo “Sono passati per omofobi ma non è così. La mia famiglia non è schierata contro gli omosessuali, era contro di me”.

Le tue ragazze hanno molti progetti per la loro nuova vita, ad aprile dovrebbero aprire la loro caffetteria ma il loro progetto principale è un altro. La giovane coppia ha il desiderio di avere un figlio, immaginano il loro futuro con molti piccoli che girano per casa. Mentre raccontano questo loro desiderio spunta un po’ di amarezza poiché ammettono che non riescono a capire per quale motivo in Italia una coppia omosessuale sia costretta a rivolgersi all’estero per poter avere un bambino.

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