Manca un soffio al Conclave, e Roma pullula di porporati che si preparano alla fumata bianca. Ma altro che contemplazione e preghiere: a Santa Marta, il “resort” vaticano che ospiterà i cardinali elettori, si consumano scene degne di una soap opera clericale. Tra frigo-bar saccheggiati, cene carbonare lontano da occhi indiscreti e trucchetti per non perdere a tennis, il sacro collegio sembra più un club di habitué che un consesso di anime pie.
E poi c’è lui, il cardinale filippino Tagle, che trema al pensiero del suo passato da rockstar: un video virale in cui canta Imagine di John Lennon rischia di trasformarlo nel meme del Conclave! Altro che mense austere: i cardinali si danno alla pazza gioia nei ristoranti attorno al Vaticano. Al Caffè dei Papi di via Vespasiano, l’arcivescovo in pensione Anselmo Guido Pecorari, 79 anni, mantovano doc, si concede un panino e una birretta post-messa, ma confessa: “Ieri sera, col cardinale Mario Zenari, nunzio in Siria, ci siamo sparati dei carciofi alla romana da La Taverna che levati. Lui in Siria mica li trova!”.
E non è un caso isolato: da La Rustichella a Marcantonio a Borgo Pio, i porporati si attovagliano per carbonare leggendarie, ma Pecorari avverte i colleghi anglofoni: “Toglietevi la veste rossa e l’anello, sennò gli osti vi fanno il conto in stile Miracolo a Milano!”. Perché al ristorante, si sa, si parla meglio. “A Santa Marta ci sono orecchie ovunque», sussurra Pecorari. «Fuori, tra un piatto e l’altro, si traccia l’identikit del prossimo Papa senza microspie vaticane”.
Unico problema? Rientrare dopo le 22.30: le guardie svizzere all’ingresso petriano, però, chiudono un occhio. “Li conosciamo tutti, i cardinali. Se tardano, li facciamo entrare£, confida una giovane guardia in technicolor. Santa Marta, dove ha vissuto ed è spirato Papa Francesco, è il buen retiro dei cardinali in attesa della Sistina. Ma guai a pensare che sia un monastero: “È un albergo, e bisogna stare attenti“, ammonisce Pecorari.
Un cardinale straniero (nome top secret, ma amico intimo dell’arcivescovo) ha fatto il passo più lungo della gamba: pensando che il frigo-bar fosse all inclusive, ha invitato colleghi in camera per un perseguire un aperitivo a base di mignon. Risultato? Bottigliette di limoncello e grappa svuotate in un amen e un conto salato che l’ha lasciato di stucco. “C’è rimasto malissimo“, ride Pecorari.
Tra Congregazioni generali e novendiali, i cardinali si rilassano come possono. Il cardinale spagnolo Santos Abril y Castelló, ad esempio, è un fanatico del tennis, ma odia perdere. Soluzione? Un trucco degno di Totò: quando il match volge al peggio, fa un cenno al suo assistente, che lo interrompe con una scusa tipo “Eminenza, chiamata urgente!“. E il set è salvo. Altro che fair play!
Intanto, il cardinale brasiliano Jaime Spengler, arcivescovo di Porto Alegre, si dedica alle carte, giocando persino con la mamma del vescovo Mauricio Jardin. E poi c’è chi, come due porporati capitati alla Latteria Giuliani per un gelato, si ritrova assediato da fedeli in ginocchio per una benedizione. Imbarazzo a palate, con crema e pistacchio che rischiano di colare.
Ma il vero scoop riguarda Luis Antonio Gokim Tagle, il cardinale filippino tra i papabili. Anni fa, in un momento di leggerezza, si è esibito in un locale cantando Imagine di John Lennon. Peccato che il video sia rispuntato, diventando virale proprio ora. “È terrorizzato“, svela Pecorari. “A Roma esce poco, teme di diventare il tormentone del Conclave“. Altro che Habemus Papam, qui si rischia Habemus Karaoke! “Lo Spirito Santo ispira, ma non vota“, scherza l’arcivescovo Ignazio Sanna.
E così, tra un gelato e un carciofo, la campagna elettorale è iniziata. Le stanze di Santa Marta? Assegnate a sorteggio, per evitare polemiche. Ma i cardinali si “annusano” e si studiano, come racconta Pecorari: “Al ristorante si parla più liberamente“. E mentre il cardinale guineano Robert Sarah sfugge alle domande su rivalità con il coreano Lazarus You, il cardinale Angelo Becciu – dopo la “scardinalatura” del 2020 e una votazione dei colleghi – ha rinunciato a entrare in Conclave. Insomma, a Santa Marta si prega, si trama e si svuota il frigo-bar. E mentre Tagle si nasconde dal suo passato canterino, il Conclave si avvicina. Chi sarà il prossimo Papa? Per ora, l’unica certezza è che a Roma, tra una carbonara e un mignon, i cardinali si preparano a fare scintille. Fumata bianca o nera? Stay tuned!