Boy George contro Giorgia Meloni: "Preferisce un padre etero violento a genitori gay amorevoli"

Dopo l'elezione di Giorgia Meloni, il cantante dei Culture Club Boy George attacca la politica italiana. "Mio padre era etero e violento, ma tu lo supporteresti piuttosto che una coppia di genitori gay amorevoli"

Boy George contro Giorgia Meloni: "Preferisce un padre etero violento a genitori gay amorevoli"

Dopo l’elezione di Giorgia Meloni come Presidente del Consiglio italiano, il partitolo politico più pro-fascista dai tempi di Benito Mussolini, continuano le polemiche nei confronti della 45enne, nota per portare avanti cause contro gli omosessuali, le donne, gli stranieri e molte altre categorie.

Una delle molte voci che si è unita al coro di critiche verso la Meloni viene dall’estero, ed è quella di Boy George. L’idolo anni ’80 ha infatti scritto un duro post su Twitter nel quale attacca la politica italiana per la sua presa di posizione contro le famiglie LGTBQ e in difesa della sola “famiglia tradizionale, da lei concepita come famiglia con un padre ed una madre.

Hey Giorgia Meloni, il mio padre etero era violento“, esordisce il Tweet del frontman dei Culture Club, “ma lo supporteresti, magari sei anche d’accordo nel picchiare i bambini nel nome della famiglia tradizionale“.  Il cantante, che dopo anni un cui si era definito bisessuale, fece outing come gay nella sua autobiografia del 1995, polemizza che la Meloni preferisca una “famiglia tradizionale” violenta rispetto ad una omosessuale, ma amorevole.

Ma due uomini o donne gay che vogliono crescere un figlio con amore incondizionato è sbagliato?“, polemizza nel suo Tweet Boy George. In un secondo post poi cancellato insieme al primo, il cantante ha pubblicato la traduzione letterale in italiano di un detto inglese, che leggeva “Il burro non si scioglieva in bocca!“. Il senso del modo di dire fa riferimento ad una persona che sembra innocua, ma che è in realtà così fredda e calcolatrice che neanche il burro le si scioglierebbe in bocca.

Il cantante 61enne divenne famoso negli anni ’80 come leader della band britannica Culture Club, esponente del movimento neo-romantico. Il gruppo si impose scalando le classifiche con singoli cult come “Do You Really Want to Hurt Me“, “Time (Clock of the Heart)” e “Karma Chameleon“.

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