Imma Battaglia ha risposto duramente alle parole espresse, pochi giorni fa, da Gianna Nannini: in un’intervista aveva detto che avrebbe lasciato definitivamente l’Italia con la compagna e la figlia per andare a vivere a Londra, per vedere rispettati i suoi diritti.
La cantante aveva aggiunto che non vi sono leggi in Italia che la possano garantire, si chiedeva cosa sarebbe accaduto a sua figlia Penelope se fosse morta il giorno dopo: in Inghilterra i suoi diritti umani di mamma possono essere esplicati. La Nannini aveva annunciato, quindi, la sua unione civile con Carla e la stepchild adoption per la figlia..
Le parole della cantante non sono state apprezzate nel mondo LGBT, del resto la Nannini in passato non ha avuto il coraggio di fare neppure coming out. Imma Battaglia, da sempre in prima linea per veder sanciti i diritti degli omosessuali, ha commentato: “La sua posizione è tardiva. Da anni conosciamo le sue amanti e le sue fidanzate. Non ha mai fatto niente, ma dico niente, nessun tipo di attivismo per le lotte che noi abbiamo fatto, ora arriva e dice che la legge in Italia non la tutela. Ma chi sei, ma chi ti credi di essere?”.
Dai microfoni di Radio Cusano Campus non si è certo risparmiata: ha detto che se la Nannini avesse avuto il coraggio di Tiziano Ferro, probabilmente in Italia vi sarebbe una legge migliore. “Ora dovrebbe stare zitta. Io sinceramente la trovo veramente fuori luogo, spero che la gente la boicotti e non vada più ai suoi concerti. E’ ridicola, non puoi fare queste dichiarazioni politiche quando non hai mai fatto nulla, se non per te stessa”.
Effettivamente Gianna Nannini, anche durante la battaglia per l’approvazione delle unione civili, non ha espresso neppure una sillaba in merito, si dichiarò pansessuale, fra i sorrisini e l’insofferenza di molti che conoscono bene, da sempre, i suoi gusti e si son chiesti perché non potesse semplicemente affermare di essere omosessuale.