Annalisa Minetti spera di tornare a vedere grazie alla figlia Elèna

Retinite pigmentosa, una sentenza avuta a 18 anni, ma che la cantante e campionessa paralimpica spera di sconfiggere grazie al cordone ombelicale di Elèna, perché "nella ricerca sulle staminali ci sono tantissime speranze".

Annalisa Minetti spera di tornare a vedere grazie alla figlia Elèna

Annalisa Minetti, 41 anni, si racconta nella gioia di essere mamma di due bambini: Fabio ed Elèna. Fabio, primogenito, 9 anni è nato dal matrimonio con Gennaro Esposito, Elèna, la sua seconda figlia, è nata il 29 marzo scorso dal matrimonio con Michele Panzarin.

La cantante e campionessa paralimpica, Annalisa Minetti e Michele Panzarin, fisioterapista e ricercatore scientifico, al San Raffaele di Roma, in Tecnologie della Riabilitazione all’Università telematica, si sono sposati, in Comune, il 9 ottobre 2016.

Vanity Fair riporta quanto, a Domenica Live, Annalisa Minetti ha raccontato del tempo dell’attesa di Elèna: “È arrivata lei, quando non ci credevamo più. Ho aspettato tanto a dirlo, non volevamo dirlo a nessuno per paura“. La nascita della piccola Elèna è stata definita dalla cantante: “un altro piccolo miracolo della mia vita“, dopo la triste esperienza di un aborto spontaneo.

Tra le rivelazioni di Annalisa c’è l’attesa di un altro miracolo per la sua vita: “Grazie a mia figlia potrei tornare a vedere“. La speranza di Annalisa è quella recuperare la vista grazie al cordone ombelicale della figlia. Le cellule staminali potrebbero infatti contrastare la retinite pigmentosa e, in futuro, essere utili “ad altri membri della famiglia”, si legge in “vanityfair.it”. Decidere di conservare il cordone ombelicale, ha detto la campionessa, è stata una scelta intelligente: “è un dono che Elèna ha fatto a me e che io faccio alla mia famiglia“.

Aveva 18 anni quando le è stata diagnosticata una retinite pigmentosa, una malattia genetica che negli anni peggiora sempre più. Ora la speranza di Annalisa è legata alla ricerca sulle staminali e ha rivelato di essere già in lista per un’operazione. Raccontando la malattia Annalisa ha detto: “Se anche non vedo più, ho alcuni recettori ancora vivi e dobbiamo mantenerli vivi il più possibile. Le staminali possono essere una speranza in più per il buon esito dell’operazione”.

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