I guai per Anna Tatangelo non finiscono mai, infatti dopo la rottura della sua relazione con il cantante Gigi D’Alessio, dal quale ha avuto anche un bambino, adesso l’Antitrust le vieta di fare pubblicità occulta. Molte star della televisione e non solo fino ad oggi hanno promosso alcuni prodotti attraverso delle foto con loro presenti insieme al prodotto e poi pubblicato la stessa foto sui social network, in modo da far conoscere ai loro followers il prodotto in questione.
Ma le cose adesso sono cambiate, infatti stando alle ultime direttive del Garante della Concorrenza dei consumatori, ovvero l’Antitrust, i personaggi famosi quando decideranno di pubblicare sui social network delle foto con dei prodotti di alcune aziende, saranno obbligati a specificare che la foto in questione è una sponsorizzazione oppure una pubblicità.
L’Antitrust avrebbe inviato delle lettere in forma “moral suasion” ovvero delle segnalazioni amichevoli non solo alla cantante Anna Tatangelo, ma anche alla coppia Fedez – Chiara Ferragni, Belen Rodriguez ed infine a Melissa Satta. In queste lettere l’Antitrust ha comunicato ai vip che devono rispettare le leggi stabilite dal Codice del Consumatore, cioè un insieme di regole che vietano ogni forma di pubblicità occulta anche sui social network.
Questi personaggi famosi, sono definiti nel mondo del social network e del web, come “influencer”, ovvero sono delle persone capaci di appunto, di influenzare, soprattutto i giovani, su cosa acquistare per essere ai tempi con la moda e cosa invece non è alla moda, ma non solo, sono anche in grado di aiutare i giovani ad acquistare determinati prodotti di bellezza, o prodotti per tenersi in forma e dimagrire, ma anche accessori, come borse e scarpe, insomma tutto quello che loro usano o indossano.
L‘Antitrust obblica i personaggi famosi ad usare degli hashtag di preavviso sulle le foto in grado di far capire al consumatore che quella foto è una pubblicità, una sponsorizzazione, uno spot, un’inserzione a pagamento o un advertising. Questo fenomeno lo si trova pincipalmente nei social network come Facebook, Instagram o Snapchat ed è proprio in questa circostanza che l’Antitrust chiede chiarezza per il consumatore.