Mentre a Cannes c’è la premier del film-documentario sulla vita di Amy Winehouse, Blake Fielder-Civil, l’ex marito della cantante scomparsa il 23 luglio del 2011, racconta alla rivista inglese Sun che i due non hanno mai davvero divorziato poiché, da alcune analisi del documento, è emerso che la firma di Amy era in realtà fasulla e quest’ultima non si è nemmeno resa conto della fine del loro matrimonio.
Blake sottolinea come “C’era un’insistenza ossessiva da parte della sua famiglia e dei suoi amici affinché lei firmasse le carte del divorzio” e continua “Abbiamo parlato al telefono, e lei non voleva. Dopo una settimana mi sono arrivati i documenti, e la firma era falsa. Ma io volevo farla finita, provare che non ero a caccia dei suoi soldi, come continuava a dire la sua famiglia, e ho firmato lo stesso”.
I due si erano sposati nel 2007, la loro è sempre stata una storia tormentata caratterizzata da liti, talvolta molto pesanti, e contrasta dai genitori di lei (secondo quanto riportato dal tabloid News of the World, sarebbe stato proprio Blake ad indurre la cantante all’uso di droghe e sostanze stupefacenti).
Lui, durante il matrimonio, è stato arrestato e affermava spesso di voler chiedere il divorzio per il bene della sua amata. Lei, invece, si opponeva nettamente: non avrebbe mai permesso a suo marito di allontanarsi da lei poiché “erano fatti l’una per l’altra”. Nonostante ciò, il 28 agosto del 2009 il loro matrimonio è finito.
Blake ha affermato di essersi rivolto ad una serie di avvocati per ottenere una copia del documenti del divorzio e poter, in questo modo, dimostrare di come effettivamente questo ultimo non sia avvenuto a causa della firma falsa della cantante.
Poi, conclude con rammarico e un tono triste “Credo che non si sia resa conto per mesi che eravamo divorziati. Un altro indizio. La prima volta che ne abbiamo parlato è stato quando ha scritto Not A Penny, una canzone su quando ha chiesto al padre Mitch quanto avessi ottenuto dal divorzio e lui le ha risposto “Neanche un centesimo”. Era entusiasta, perché era la prova che non mi interessavano i suoi soldi”.