Alberto Stasi, il dramma dal carcere: il triste annuncio

Si tratta dell'unico condannato per il delitto di Chiara Poggi, avvenuto a Garlasco (Pavia) nell'agosto 2017. Il giovane, oggi 34enne, ha deciso di parlare per la prima volta dal carcere.

Alberto Stasi, il dramma dal carcere: il triste annuncio

In Italia ci sono casi di cronaca che anche a distanza di anni dal loro accadimento fanno ancora parlare di sè. Alcune di queste vicende sono già terminate con dei processi giudiziari che hanno condannato i presunti colpevoli, altri procedimenti sono ancora aperti e si attende di scoprire che cosa sia successo. Tutti gli italiani ricorderanno quanto accaduto a Garlasco (Pavia) nell’agosto del 2007, quando la giovane Chiara Poggi fu trovata senza vita. 

Il delitto, anche per le modalità di esecuzione, sconvolse tutta Italia. Per quest’ultimo l’unico condannato è Alberto Stasi, all’epoca 24enne. Secondo l’accusa fu lui ad uccidere chiara quel giorno. Dobbiamo ricordare che la vicenda di Stasi è stata abbastanza complicata, e nonostante sia stato ritenuto innocente per ben due volte, comunque la magistratura lo ritiene l’unico colpevole sulle prove raccolte in tutti questi anni. L’uomo è stato condannato in via definitica a 16 anni di reclusione. Adesso ha deciso di parlare dal carcere per la prima volta.

Il dramma di Alberto

Stasi è stato riconosciuto colpevole in via definitiva nel 2015. Da 7 anni si trova recluso presso il carcere di Bollate, dove sta scontando la sua pena. La trasmissione “Le Iene” ha deciso di fare uno speciale sul delitto di Garlasco e quindi ha intervistato Alberto proprio presso la casa circondariale dove egli è recluso. 

L’oggi 34enne, aveva 24 anni per l’appunto all’epoca dei fatti, si è detto assolutamente sereno e ha spiegato ai giornalisti Alessandro De Giuseppe e Riccardo Festinese come sarebbero andati i fatti, raccontando la sua versione. In primis Alberto ha ribadito di non essere stato lui ad uccidere Chiara, per poi fare il punto su tutti gli errori giudiziari che sarebbero stati fatti, in primis dai carabinieri del RIS di Parma e poi dalla magistratura. 

“Non c’era desiderio di cercare la verità perché una volta può accadere, la seconda volta può passare, ma non possono esserci una terza, una quarta, una quinta, per sette anni. Che verità c’è in tutto questo?”. Io sono stato assolto in primo grado, sono stato assolto in appello, sull’unica condanna il Procuratore generale presso la Corte di Cassazione ha chiaramente detto ‘Non si può condannare Alberto Stasi'” – così ci ha tenuto a dire Alberto Stasi a “Le Iene”. 

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