Alberto Salerno spiega la sua frase contro gli omosessuali: "Le accuse di omofobia mi portano un gran dispiacere"

Dopo una frase controversa sui social network riferita agli omosessuali in Rai, Alberto Salerno chiede scusa ai suoi fan, rivelando di aver avuto molti amici tra loro.

Alberto Salerno spiega la sua frase contro gli omosessuali: "Le accuse di omofobia mi portano un gran dispiacere"

Nell’ultimo periodo si sta alzando un polverone sui presunti conduttori gay nelle trasmissioni Rai. Il tutto nasce quando Mario Adinolfi, blogger e direttore del quotidiano digitale La Croce, commentando l’addio di Lorella Cuccarini a “La vita in diretta”, rivela: “Fatta fuori da Raiuno che ormai vuole solo conduttori maschi gay: Matano, Diaco, Convertini. Rocco Casalino e Vincenzo Spadafora vincono”.

Questa dichiarazione è stata presa immediatamente di mira sul web e sotto al suo post di Twitter in molti hanno accusato il giornalista. Nel 2016 Mario Adinolfi ha fondato il partito politico “Il Popolo della Famiglia”, partito ispirato ai valori cristiani, che va contro i matrimoni tra gli omosessuali, surrogazione di maternità, alle adozioni dei configli e quella degli omosessuali.

Le parole di Alberto Salerno

Alberto Salerno, noto produttore discografico e paroliere di alcune canzoni storiche come “Io vagabondo”, sul suo profilo di Facebook lancia una provocazione: “Ma com’è che su Rai Uno ci sono un sacco di gay? È cambiato qualcosa?”. Non si sa di preciso a chi fosse riferita questa frase, anche se in quella circostanza stava guardando “Io e te” condotto da Pierluigi Diaco.

Successivamente, rispondendo ad alcuni commenti degli utenti, definisce i gay come macchiette fastidiose, affermando che esiste una lobby. In seguito anche Mara Maionchi, moglie del paroliere, rispondendo sotto ad un post di “Gay.it” fa una tiratina d’orecchio al marito: “Ma cosa c**zo dici, ti tolgo i social”. Dopo essersi scusato immediatamente per le sue dichiarazioni, Alberto Salerno decide di fare un post più lungo per spiegare le sue parole.

Rivela di aver conosciuto Paolo Limiti negli anni ’70, rispettandolo come autore di canzoni e Entertainment, definendo successivamente Umberto Bindi come uno dei geni della musica italiana. Per questo motivo conclude così il suo discorso su Facebook: “Ora che io, per uno stupido post, debba sentirmi accusare di essere omofobo non mi fa inca**are, mi procura un grande dispiacere e per questa sera la chiudo qui”.

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