Ha lottato privatamente con un brutto male per diversi anni, senza mai far sapere al pubblico quello che stava passando fino a dopo il suo decesso. Paul Reubens, meglio conosciuto per aver interpretato il personaggio Pee-wee Herman, è morto domenica a 70 anni, a causa di un cancro che lo affliggeva da anni.
“Ieri sera abbiamo salutato Paul Reubens, un iconico attore, comico, scrittore e produttore americano il cui amato personaggio Pee-wee Herman ha deliziato generazioni di bambini e adulti con la sua positività, fantasia e fede nell’importanza della gentilezza“, si legge in una dichiarazione rilasciata alla stampa americana lunedì dal suo portavoce.
“Paul ha combattuto coraggiosamente e privatamente per anni con la sua tenacia e arguzia tipiche“, ha continuato. “Un talento dotato e prolifico, vivrà per sempre nel pantheon della commedia e nei nostri cuori come un amico prezioso e un uomo di carattere straordinario e generosità di spirito“.
Reubens creò il suo iconico personaggio Pee-wee Herman quando era un membro di una famosa compagnia di improvvisazione di Los Angeles chiamata The Groundlings. Il Pee-wee Herman Show è stato presentato per la prima volta a teatro nel 1981 prima di approdare a una trasmissione della HBO, diffondendo in America e poi nel mondo l’amatissimo personaggio.
L’enorme successo ottenuto dal personaggio lo portò anche sul grande schermo con “Pee-wee’s Big Adventure”, un film diretto da Tim Burton, oltre a nuovi show per bambini. Oltre all’iconico personaggio, Reubens ha interpretato molti altri ruoli importanti, tra cui la versione cinematografica di “Buffy – L’ammazzavampiri” del 1992, oltre ad apparizioni televisive in show come “30 Rock”, “Gotham” e “What We Do in the Shadows”.
Nel 1991 Reubens fu arrestato in Florida per atti osceni in luogo pubblico: l’attore fu infatti colto a masturbarsi all’interno di un cinema a luci rosse. Quasi un decennio dopo, Reubens è stato nuovamente arrestato nel 2002 dopo che nella sua casa era stato trovato materiale pedopornografico, con l’attore che si difese dicendo che le immagini facevano parte di una collezione erotica vintage.