29enne rinuncia a un’eredità di 4 miliardi di euro: "Non li ho guadagnati, non sarei felice"

Marlene Engelhorn, erede del gruppo BASF, ha rifiutato l'eredità di 4 miliardi di euro spiegando alla stampa e in una intervista alla BBC i motivi di questa decisione.

29enne rinuncia a un’eredità di 4 miliardi di euro: "Non li ho guadagnati, non sarei felice"

L’erede del gruppo BASF, una delle più grandi compagnie chimiche al mondo e ha portato sul mercato prodotti famosi come il colorante idrico fino all’invenzione della tecnologia necessaria alla funzionalità dei nastri magnetici, ha rinunciato a un’eredità da capogiro.

La 29enne Marlene Engelhorn, austriaca e discendente di Friedrich Engelhorn, che ha fondato il colosso della chimica Basf, ha infatti rifiutato 4 miliardi di euro. Tra l’altro sua nonna figura al 687esimo posto nella classifica delle persone più ricche del mondo stilata dalla rivista di finanza Forbes e l’eredità rifiutata rappresenta il 90% di quanto le sarebbe dovuto spettare.

Il rifiuto di Marlene spiegato alla stampa

Come riportato da alcuni siti Marlene, che studia Lingua e letteratura tedesca a Vienna, è stata intervistata da alcuni giornalisti austriaci e tedeschi. In questa circostanza rivela che non sarebbe stata felice di accettare una cifra così enorme senza guadagnarseli sul campo, sottolineando di non voler essere così ricca nella vita.

“Non si tratta di volontà, ma di equità” afferma con decisione Marlene per poi aggiungere: Non ho fatto nulla per ricevere questa eredità. Questa è pura fortuna nella lotteria della nascita. Non dovrei essere io a decidere cosa fare con i soldi della mia famiglia, per i quali non ho lavorato”.

In una intervista alla BBC ha invece ammesso: Gestire questa ricchezza richiede molto tempo. Non è il mio progetto di vita. Non è che non voglia essere ricca, è solo che non voglio essere così ricca. Come persona che ha goduto dei benefici della ricchezza per tutta la vita, so quanto sia distorta la nostra economia e non posso più sedermi e aspettare che qualcuno, da qualche parte, faccia qualcosa”.

A questo, come rivelato da “La Stampa“, si aggiunge il fattore etico. Infatti qualche tempo fa ha fondato, insieme ad altri 49 eredi di grandi fortune “Taxmenow“, iniziativa secondo la quale dovrebbe essere lo Stato a gestire la gran parte dei patrimoni miliardari.

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